Suzzara. L’accesso di follia ha armato Antonella Barbieri

Sulla stampa si è scritto di tutto e di più. Libero ha tirato in ballo anche il satanismo dietro la strage di Suzzara. Le indagini si concentrano su un accesso di follia, figlio della grave depressione che attanaglia Antonella Barbieri. Le sue condizioni vengono definite “stazionarie” dopo avere tentato il suicidio con la stessa lama cui ha ucciso Lorenzo (5 anni) dopo avre soffocato Kim (2 anni). La donna di Carpi, cresciuta a Reggiolo, si trova al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia in stato di arresto. La donna rifiuta le cure ed è piantonata giorno e notte per evitare che riprovi a togliersi la vita.

La direzione dell’Ausl reggina ha fatto sapere che “la paziente, in prognosi riservata, vigile e cosciente, è ricoverata all’Ospedale di Reggio Emilia in terapia semi intensiva, sotto stretto monitoraggio assistenziale e strumentale. Sono state attivate le consulenze specialistiche del caso”. Domenica mattina sarà emesso un nuovo bollettino medico.

Intanto i Carabinieri di Suzzara, insieme ai colleghi di Luzzara, indagano sul duplice infanticidio, anche attraverso le registrazioni delle telecamere di sovergalianza di casa Benatti. Dalle videoriprese si avrà modo di risalire ai movimenti della madre assassina. Ulteriori elementi arriveranno dalle autopsie sui corpini dei due piccoli angeli volati in cielo. Ci sarà anche da stabilire le reali condizioni della donna, che a settembre era stata sottoposta ad un Tso. Era realmente guarita come hanno sostenuto i medici? La tragedia era annunciata, era evitabile? Tutte domande a cui dovranno dare risposta gli inquirenti.

Il dolore corre soprattutto sui social media dove tantissime persone esprimono il loro cordoglio e altrettanti “condannano” la Barbieri. Il dolore è enorme, soprattutto per i protagonisti di un grave fatto di cronaca che ha scosso non solo la Bassa ma l’Italia intera. Un duplice infanticidio sui cui si sono accesi i riflettori dei media nazionali ed internazionali.