Quanto vale l’industria del sesso in Italia

La recente apertura di uno shopping reale a Milano da parte di un noto marchio del sesso sul web, ha accesso i riflettori su un vero e proprio segmento di mercato, la cosiddetta industria del sesso. Si tratta di un vero e proprio business che genera fatturati ingenti che contribuiscono al gettito fiscale dell’Italia. Secondo le valutazioni degli esperti il giro d’affari si stima in 2 miliardi di euro annui. La gran parte di queste attività è, infatti, alla luce del sole, paga le tasse, è a tutti gli effetti una partita iva come tutte le altre.

Navigando nel nostro Paese tra i portali internet top del settore, si individuano più di 40 mila professionisti del sesso. Le città più hot sono Milano, Roma e Torino dove si trovano escort, trans, gigolò, cam girls e mistress. Solo in queste tre grandi metropoli si trovano 26 mila operatori del sesso, tutti regolarmente presenti su siti web del settore eros. Nulla di cui scandalizzarsi, ma un vero e proprio fenomeno economico e di costume. Milano è la capitale italiana anche sul fronte del sesso. Si ha notizia di 7 mila tra gigolò, trans, mistress ed escort. Molto lontane Roma con 5 mila e Torino con 4 mila. Su Milano ben 4 mila vengono classificati sotto la voce escort.

Gli operatori del settore sono nella maggior parte dei casi italiani e del luogo. Considerano il lavoro come una professione al pari delle altre. Le cifre introitate sono consistenti anche se in diminuzione. Un’operatrice di alto livello su Milano sino a 5 anni addietro guadagnava 20 mila euro al mese ora un terzo. C’è un business dietro queste attività, dalla promozione su riviste e siti di settore, alla cura del corpo ai luoghi degli incontri. Una categoria che emerge sempre di più sono le mistress, definite le dominatrici del sesso. Le dom sono in crescita soprattutto a Milano. Dei trans si ha una minore percezione in quanto meno pubblicizzata come categoria, seppure molto richiesta. Ci sono poi le cam girls. Il Codacons ne ha censite oltre 18 mila attive nel settore. Pelopiù sono studentesse universitarie che con quanto guadagnato pagano spese ed affitto. Si esibiscono in webcam. Non manca la nutrita voce dei gigolò, rudi, palestrati, romantici.

Centinaia i portali che pubblicizzano il settore dell’industria del sesso. Giocano un ruolo chiave poiché anche nell’ambito dell’eros il web ha una rilevanza notevole. Del resto sono tantissimi i servizi di telefono erotico tramite le numerazioni a valore aggiunto 899. Le stime che stiamo analizzando si riferiscono naturalmente ad attività tutte regolari, di cui si conoscono i numeri e i guadagni. Di questa attività beneficia un vasto indotto: centri estetici, farmacie, sexy shop (sono centinaia).

Va fortissimo anche il sex tech, la tecnologia applicata al mercato dell’erotismo. Nel 2017 il settore è cresciuto del 26% tra le donne e del 5% da parte degli uomini rispetto al 2016. L’e-commerce riveste un ruolo centrale grazie alla maggiore privacy e alla notevole discrezione in fase di acquisto. I portali sono trasversali e con articoli tematici, danno il loro apporto alla cultura del sesso con notizie scritte da sessuologi che affrontano la sessualità in tutte le sue manifestazioni.

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