Quasi pagine di un diario di viaggio in giro per il mondo l’album “Da che sud è sud” di Eugenio Bennato che torna il 20 ottobre

Milano. Dopo il singolo “No logic song”, Eugenio Bennato torna con il nuovo disco di inediti “Da che sud è sud” per FoxBand, in uscita il 20 ottobre. “Ritmo di taranta – commenta Eugenio Bennato – Il brano ha un testo semplice e leggero sulla dimensione irrazionale e inesplicabile dell’amore e della creazione artistica”. Il disco “Da che sud è sud” è composto da 12 brani, quasi pagine di un diario di viaggio in giro per il mondo, dall’America del Sud e del Nord all’Africa dei tamburi e delle carovane della disperazione e della speranza, al Mediterraneo degli scambi e delle barriere, all’Estremo Oriente del mistero e delle leggende. Ogni brano ha una sua storia e una sua identità, ma tutti sono accomunati dalla presenza, accanto alla voce di Eugenio Bennato, di una voce che fa risuonare la musicalità di una lingua diversa, dal francese all’inglese, dallo spagnolo al brasiliano, ma anche dall’arabo, con una forte valenza ritmica ed evocativa dei movimenti del presente. Il tour teatrale di Eugenio Bennato per “Da che sud è sud” partirà il 25 novembre dall’Auditorium La Verdi di Milano, per far tappa il 4 dicembre al Teatro Diana di Napoli, il 15 al Teatro Palazzo di Bari, il 1 febbraio al Teatro Puccini di Firenze, il 2 all’Auditorium Parco Della Musica di Roma, il 6 aprile al Teatro Ariston di Sanremo. Eugenio Bennato è ricercatore di musica popolare e nel 1969 fonda con Carlo D’Angiò la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il primo e più importante gruppo di ricerca etnica e revival della musica popolare dell’Italia del Sud, che ben presto diviene punto di riferimento per i giovani musicisti rock degli anni ’70 che erano alla ricerca delle proprie radici, aprendo nuove prospettive sulle possibilità di sviluppo della musica del nostro background e sulla musica del Mediterraneo. Nel 1976 Eugenio lascia la NCCP e passa alla composizione di nuovi brani nel progetto Musicanova in cui oltre a Carlo D’Angiò sono presenti Tony Esposito, Gigi De Rienzo, Bob Fix e la giovane Teresa De Sio da lui scoperta. Eugenio Bennato realizza così numerosi lp di successo fra cui “Brigante se more” del 1979, contenente brani sul brigantaggio meridionale, e la celebre omonima ballata ancora oggi estremamente popolare anche tra il pubblico giovanile che l’ha proclamata vero inno del sud. Nel suo libro “Ninco Nanco deve morire” Eugenio racconta la genesi e la straordinaria storia di questa canzone traendo spunto per parlare della storia negata della resistenza del sud all’invasione dei Savoia e ponendo nuovamente la Questione Meridionale al centro dell’attenzione, con nuove analisi e valutazioni storiche. Parallelamente svolge una intensa attività di autore di colonne sonore per cinema, teatro e balletto classico. Nel 1998 fonda il movimento “Taranta Power” che parte con un concerto al mitico centro sociale Leoncavallo di Milano dove sono presenti intorno ad Eugenio tutti i grandi maestri della musica di Taranta. Nel 2002 pubblica “Che il mediterraneo sia” che sdogana le sonorità extracomunitarie presenti in Italia. Il brano diventa sigla del programma “Shukran” e successivamente di “Linea Blu” dove ancora oggi viene trasmessa settimanalmente. Nel 2008 Bennato partecipa al festival di Sanremo dove il brano “Grande Sud” propone per la prima volta alla grande platea nazional-popolare gli strumenti ed i ritmi della musica rituale del Sud. Nel 2011 esce “Questione Meridionale”, che ritorna sul tema della storia negata e propone ritratti di uomini-contro che escono dal l’anonimato e diventano famosi, prima fra tutti il capobrigante Ninco Nanco.