Carrara, piano regionale per ridurre il rischio idraulico sull’intero bacino del Carrione

Grande attenzione della giunta regionale nei confronti della provincia più settentrionale della Toscana. Pronti finanziamenti per riqualificare le strade di accesso al porto di Marina di Carrara e un nuovo Consorzio Zia, più snello e intanto il commissariamento dell’attuale, per mettere a disposizione le aree industriali della bonifica di Massa Carrara a prezzo contenuti. La Regione ha portato nell’ultima seduta di giunta tre provvedimenti importanti per la provincia più settentrionale della Toscana.

Verso un nuovo consorzio per la zona industriale apuana

Il commissariamento del consorzio Zia era stato annunciato dal presidente Rossi all’inizio di giugno: un passaggio intermedio in attesa di cambiare lo statuto, ridurre i soci e rilanciare lo strumento. Il Consorzio per la zona industriale apuana, competente su un’area di 822 ettari, era stato costituito per il riutilizzo e la reindustrializzazione dell’area ex Eaton dismessa nel 2008, quando la fabbrica americana di componentistica e meccanica chiuse lo stabilimento di Massa, con i suoi 345 lavoratori, scegliendo di trasferirsi in Polonia.

All’inizio di luglio, un mese fa e dopo anni di stallo, era stato firmato un accordo con il Ministero dell’Ambiente che ha sbloccato tre milioni necessari per partire con l’opera di bonifica nel Sin, il sito di interesse nazionale, e del Sir, il sito di interesse regionale. Altri 20 milioni sono stati chiesti al Governo, che assieme ad interventi privati consentiranno di bonificare pressoché tutta l’area.

“Stiamo lavorando – aveva commentato Rossi – perché tutta la zona industriale diventi fruibile dopo che è stata ferma per molto tempo. Sappiamo che finché non c’è bonifica non è possibile intervenire: una condizione che frena lo sviluppo, il lavoro e produce la lievitazione dei prezzi dei terreni che si trovano intorno alle aree interdette”. “Entro settembre – aggiunge – saranno fatti passi avanti per mettere a disposizione le aree industriali della bonifica di Massa e Carrara a prezzi contenuti”.

Il commissariamento del consorzio Zia sta all’interno di una proposta di legge, legata alla seconda variazione di bilancio per l’anno in corso e presentata da Rossi assieme all’assessore Vittorio Bugli. Il testo, dopo il passaggio in giunta, dovrà ora essere esaminata dal Consiglio regionale. Il commissario sarà nominato entro un mese dalla sua approvazione: è previsto anche uno stanziamento fino a 200 mila euro, quale contributo straordinario, per la liquidazione e il pareggio dell’eventuale disavanzo. Attualmente, assieme alla Regione, ne sono soci la Provincia di Massa-Carrara, la Camera di Commercio, l’Unione dei Comuni della Montagna Lunigiana, Cassa di Risparmio di Carrara, il Consorzio Marmo Apuano e diciotto comuni lunigiani e della Versilia.

Accesso al porto, la Regione pagherà il mutuo

Per la riqualificazione delle aree tra il porto di Marina di Carrara e la città, la Regione è pronta invece ad impegnarsi per un contributo straordinario all’Autorità portuale fino ad un milione di euro l’anno, dal 2018 al 2037. Anche questo provvedimento sta all’interno della proposta di legge legata alla variazione di bilancio. Le risorse serviranno a pagare le rate del prestito da 14 milioni che l’Autorità contrarrà, necessario a finanziare la riqualificazione in particolare del sistema viario e dell’accesso al porto. E’ evidente che anche queste opere aiuteranno ad accrescere la competitività dell’area e dunque il rilancio economico della zona.

Una soluzione definitiva per il Carrione

Nell’ultima seduta di giunta, il 1 agosto, è stato approvato anche il “Masterplan operativo degli interventi per la mitigazione del rischio idraulico nel bacino del torrente Carrione”. L’ha presentato l’assessore all’ambiente Federica Fratoni. Di fatto si tratta di una sorta di timone finalizzato a ridurre in via definitiva, organica e completa il rischio idraulico nell’intera area. In esso si trovano tutte le opere da realizzare lungo l’asta del corso d’acqua che attraversa Carrara e che il 5 novembre del 2014 ruppe l’argine inondando la città.

Due sono gli studi dai quali il masterplan ha preso le mosse: uno idraulico, realizzato dal Dipartimento di ingegneria civile chimica e ambientale dell’Università di Genova e uno strutturale, redatto dallo Studio di ingegneria G.P.A. Grazie al loro ausilio vengono individuati interventi sulla parte montana, sul tratto cittadino e a valle dell’abitato di Carrara, si valuta anche lo stato attuale delle strutture e si avanzano proposte. In particolare si individuano gli interventi prioritari con riferimento a quelli già programmati e finanziati e agli interventi da programmare.

“Abbiamo voluto dotarci di questo strumento – commenta l’assessore – che, in una condizione come quella che si è venuta a creare sul bacino del Carrione, diventa fondamentale. Evidenziando le criticità in una visione d’insieme su tutto il bacino, ci dirà quali sono le possibilità di intervento concretamente e velocemente realizzabili per risolvere in maniera organica una situazione complessa”.