Roma, il narratore vulnerabile Tanaka apre la stagione autunnale del Macro

Koki Tanaka – nominato ‘Artist of the Year’ 2015 da Deutsche Bank’s per il suo approccio innovativo ai linguaggi dell’arte e la capacità di connettere aspetti estetici con tematiche sociali – apre la stagione espositiva autunnale al Macro di via Nizza (Sala Bianca) con la mostra A Vulnerable Narrator, Deferred Rhythms. Una panoramica completa del lavoro di Koki Tanaka, con installazioni video, fotografie e disegni, progetti, documenti e idee di quasi un decennio della sua attività artistica: dagli esperimenti con prodotti e materiali di uso quotidiano fino alle ultime performance. La mostra è curata da Britta Faerber, Chief Curator di Deutsche Bank.

Si tratta di una nuova tappa della partnership tra l’assessorato capitolino alla Cultura e Deutsche Bank, che dal 2012 realizzano al Museo d’Arte Contemporanea Roma sia mostre personali degli artisti vincitori del Premio Deutsche Bank’s “Artist of the Year” – riconoscimento annuale rivolto ad artisti emergenti o a metà carriera che si sono distinti per la creatività e la significatività del proprio lavoro – sia mostre di grandi artisti della scena contemporanea internazionale.

Autore di installazioni e performance che prevedono il coinvolgimento del pubblico, Koki Tanaka – nato in Giappone nel 1975, vive e lavora a Los Angeles – nel suo lavoro concentra l’attenzione su elementi di uso comune e semplici attività di tutti i giorni, come fare un tè, suonare il piano e lavorare le ceramiche. L’artista è stato inizialmente interessato a registrare le reazioni di coloro che hanno preso parte alle azioni che lui stesso propone: il “narratore” cui si fa riferimento nel titolo della mostra è colui che percepisce queste piccole cose e sviluppa relazioni con esse. Successivamente, Tanaka estende il suo lavoro alle relazioni personali, organizzando azioni collettive chiamate “Precaurious Tasks”, in cui i partecipanti ricevono istruzioni evocative su come svolgere semplici attività in gruppo. Nel recente passato, il lavoro dell’artista è stato influenzato anche dai disastri ambientali accaduti nel suo paese d’origine, come lo tsunami e l’esplosione nucleare a Fukushima: Tanaka inizia così ad interrogarsi su come comportarsi nelle situazioni di emergenza e ad esaminare la possibilità o l’impossibilità di costruire azioni comuni.