Matera, arriva Piper Weekend la prima indagine italiana su bambini e genitori

In questo fine settimana anche al pronto soccorso dell’ospedale Madonna della Grazie di Matera, arriva Piper Weekend, la prima indagine italiana su bambini e genitori.

L’obiettivo è quello di rilevare il livello di attenzione e di assistenza erogata ai bambini che giungono con dolore al Pronto Soccorso; comprendere e, per la prima volta, dare voce alle esigenze dei piccoli pazienti e dei genitori che li accompagnano; fare cultura sull’importanza di un tempestivo trattamento antalgico fin dalla fase di triage.

L’indagine verrà condotta in 29 Pronto Soccorso di tutt’Italia, pediatrici e non, che aderiscono al Gruppo Piper.

Carmine Sinno, direttore del Pronto Soccorso dell’Asm, che partecipa all’iniziativa, ha dichiarato: “ Da tempo riserviamo ai bambini uno specifico percorso fast track. Già da alcuni anni stiamo riservando un’attenzione particolare alla sedo-analgesia nei bambini. Nel 2014 abbiamo deciso di entrare a far parte del network Piper ed è con grande entusiasmo che adesso partecipiamo a questa nuova iniziativa, Piper Weekend. Il nostro è un PS generalista ma ogni anno registriamo fino a 2.500 consulenze pediatriche. Dopo una prima valutazione in pronto soccorso, i piccoli pazienti vengono presi in carico il prima possibile dalla pediatria. Ci auguriamo che i risultati dell’indagine ci forniscano indicazioni utili a migliorare ulteriormente il nostro lavoro”.

Il Gruppo Piper è da 5 anni attivo per migliorare la gestione del dolore pediatrico in emergenza e urgenza.

La survey, che ha il patrocinio del Ministero della Salute, della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) e dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (Aopi) e il contributo incondizionato di Angelini, è la più ampia e sistematica finora condotta in Italia a tal fine.

“Al centro del lavoro dell’operatore sanitario devono esserci il bambino e la sua famiglia”, ha affermato la dr.ssa Franca Benini, responsabile scientifico del Gruppo PIPER. Per avere un’idea realistica della qualità dei servizi che forniamo, abbiamo deciso di dar voce proprio ai fruitori finali di questi servizi: bambini e genitori, che ci aiuteranno a capire come migliorare le cose. Poi sarà fondamentale sviluppare strategie efficaci tanto per i pronto soccorso pediatrici, quanto per quelli dell’adulto, perché dei 5 milioni di accessi annui al PS da parte di bambini, solo il 10 per cento avviene in strutture prettamente pediatriche”.