La versione dei sostenitori di don Minutella

Il dibattito intorno alla figura del parroco siciliano don Alessandro Minutella, è particolarmente acceso. Dopo la “scomunica” del Vescovo di Monreale, i toni si sono ulteriormente inaspriti. In relazione alla presunta aggressione del Vescovo, ad opera dei sostenitori di don Minutella, la signora Irene Picone, ha fatto pervenire in redazione questa nota, che integralmente pubblichiamo.

“Invitiamo codesto giornale che ha dato ampio spazio alla versione di Sua Eccellenza Mons. Pennisi circa la presunta aggressione “verbale” dallo stesso subita il 10 settembre presso la curia a dare spazio alla versione dei presunti aggressori, dei quali la più piccola di 11 mesi, tre mamme e un disabile.

Gli stessi, dopo sette anni di richieste anche scritte e mancate risposte circa il centro di spiritualità mariana Piccola Nazareth, presso cui non vi è altro che preghiera, si sono sentiti in diritto di richiedere la spiegazione della comunicazione data dalla Diocesi di Monreale in data 9 settembre 2015.

Se basta questo per qualificarci “fanatici”, o se siamo tali perché andiamo a pregare in quel centro, siamo fieri di esserlo.

Visto che non l’ha fatto personalmente, invitiamo Sua Eccellenza a dirci che fine hanno fatto le richieste e le comunicazioni inoltrate e protocollate, o forse non facciamo parte del popolo di Dio perché seguiamo Gesù Cristo per mezzo di don Alessandro Minutella?

In che cosa siamo stati disobbedienti questo sacerdote e noi?

Fra l’altro, esiste nel carteggio con la curia di Monreale, che sarà tirato fuori al momento opportuno, più di un invito ad andare a pregare in quel luogo, e mai un divieto.

In che cosa consiste questa aggressione verbale?

Grati per lo spazio  accordatoci, rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti”.