Stezzano in lacrime per il ventenne Michele Franchini morto nel cementificio di Comabbio

Il Coordinamento delle Rsu del gruppo proprietario dell’impianto ha avviato una colletta collettiva tra i lavoratori da devolvere alla famiglia Franchini e ha richiesto all’azienda di raddoppiare l’importo che verrà raccolto.

E’ il momento del dolore a Stezzano, centro in provincia di Bergamo, per la prematura morte di Michele Franchini, operaio di appena 20 anni, che ha perso la vita dopo essere precipitato nel vano di un ascensore del cementificio di Comabbio. La struttura in questo periodo è ferma e il ragazzo, che lavorerebbe per una ditta esterna all’azienda di Ternate, sarebbe stato impegnato in opere di manutenzione.

In base alla ricostruzione dell’accaduto, complicata dal fatto che nessuno ha assistito all’incidente, il bergamasco sarebbe sceso nel buco per recuperare una corda utilizzata nel corso dell’intervento di manutenzione. Mentre era impegnato nella discesa avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe caduto.