Venosa, mensa scolastica da settembre costerà 89.50 euro al mese a bambino

E’ stata protocollata la lettera firmata da 84 genitori e rivolta al Sindaco di Venosa con la quale si chiede l’annullamento in autotutela della Delibera n. 75 del 17.07.2015. A darne notizia il Comitato GenitoriScuola.

“Sono diverse le contestazioni mosse dai genitori alla Delibera della Giunta comunale di Venosa con la quale si applica la tariffa unica per la mensa scolastica e si carica l’intero costo del servizio sulle spalle delle famiglie venosine” -si legge in un comunicato del Comitato GenitoriScuola.

Una decisione che non è piaciuta per i modi con i quali si è arrivati a tale decisione e per il merito che annulla ogni orma di proporzionalità e di equità nella contribuzione. Nessun preventivo coinvolgimento dei genitori che da settembre saranno costretti a pagare 89,50 euro al mese per ogni bambino che usufruisce del servizio di mensa scolastica. Una decisione illogica ed irrazionale che colpisce soprattutto le fasce deboli, anche in considerazione del fatto che sono state eliminate le esenzioni per il terzo figlio e la riduzione per il secondo. ‘La decisione della Giunta ci sconcerta’ – dicono i genitori – perché non siamo stati in alcun modo coinvolti nelle decisioni e nessuno si è preoccupato di considerare anche le nostre esigenze e le nostre difficoltà’. Per tale ragione abbiamo deciso di procedere in tale maniera e di chiedere il ritiro della delibera e l’apertura di un tavolo di concertazione con la Giunta comunale. La delibera, sempre secondo i genitori, si pone in contrasto con il Piano per il diritto allo Studio della Regione Basilicata e con l’ordinamento giuridico. Come evidenziato nella lettera infatti, la giurisprudenza amministrativa di diversi Tar ha dichiarato che il servizio di mensa scolastica è un servizio a domanda individuale, per tanto non obbligatorio per il Comune, ma allo stesso tempo, qualora il Comune decida di istituirlo non può essere in alcun modo gravato esclusivamente sui genitori, ma deve esserci una compartecipazione alla spesa da parte dell’ente pubblico. Ciò non avviene con la nuova delibera e pertanto si chiede che la stessa venga ritirata e sostituita da altra più equa. In caso contrario, qualora non ascoltati dal Sindaco i genitori si dicono pronti ad adire le competenti autorità o a non usufruire del servizio. In entrambi i casi si tratterebbe di una sconfitta per chi amministra Venosa e per tutto il sistema scolastico in generale, oltre che un gravissimo precedente”.