Ischia, arrestato il sindaco Giuseppe Giosi Ferrandino

I Carabinieri hanno tratto in arresto il primo cittadino e altre 8 persone, nell’ambito di una inchiesta su tangenti pagate per la metanizzazione dei comuni dell’isola campana. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione anche internazionale, dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

L’inchiesta nasce nell’aprile 2013 ed ha portato alla luce, secondo l’accusa, un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte della CPL Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne i “favori” nell’aggiudicazione di appalti. In carcere, su disposizione del gip Amelia Primavera, sono finiti, oltre al sindaco di Ischia, il fratello di questi, Massimo Ferrandino, il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo CPL Concordia Francesco Simone, l’ex presidente Roberto Casari (andato in pensione il 30 gennaio, ma secondo l’accusa ancora regista degli affari della cooperativa), il responsabile commerciale dell’area Tirreno Nicola Verrini, il responsabile del Nord Africa Bruno Santorelli, il presidente del consiglio di amministrazione della CPL distribuzione Maurizio Rinaldi e l’imprenditore casertano Massimiliano D’Errico. Arresti domiciliari, invece, per il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Ischia Silvano Arcamone, mentre per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno della CPL, è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.