Montesilvano, al vertice dei nuovi estremisti Stefano Manni

Maxi operazione anti terrorismo. Oltre alle persone arrestate, i Carabinieri hanno effettuato diverse perquisizioni tra Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Lazio e Campania, a carico di altri 31 indagati. Al centro delle indagini del Ros un gruppo che sulle orme di “Ordine Nuovo” aveva messo in cantiere azioni violente nei confronti di “obiettivi istituzionali”, non meglio precisati, utilizzando i social network come “strumenti di propaganda eversiva”.

Documentati ripetuti tentativi degli indagati di procurarsi armi, tramite una rapina già pianificata o mediante approvvigionamenti all’estero. Nell’operazione i militari hanno anche arrestato una persona a Milano e hanno eseguito alcune perquisizioni nel capoluogo lombardo.

Alcuni degli indagati nell’inchiesta dei pm dell’Aquila ipotizzavano “forti azioni nei confronti di esponenti dello Stato. “1-10-100-1000 Occorsio”, scrivevano inneggiando alla morte del pubblico ministero, ucciso nel 1976 dall’estrema destra.

Gli arrestati proponevano il “compimento di atti di violenza”, tramite attentati a Equitalia, magistrati e forze dell’ordine, “al solo fine di destabilizzare l’ordine pubblico e la tranquillità dello Stato”, si legge negli atti del procedimento.

Il piano degli indagati si sviluppava “su un doppio binario: da un lato atti destabilizzanti da compiersi su tutto il territorio nazionale e dall’altro un’opera di capillare intromissione nei posti di potere, tramite regolari elezioni popolari con la presentazione di un loro nuovo partito”.

Al vertice del gruppo “Avanguardia ordinovista”, che si rifaceva a Ordine Nuovo, gli inquirenti collocano Stefano Manni, 48 anni, residente a Montesilvano. E’ accusato di aver “utilizzato il web, e in particolare Facebook, come strumento di propaganda eversiva, incitamento all’odio razziale e proselitismo”.

Manni aveva anche progettato la costituzione della “Scuola Politica Triskele”, legata alla creazione del “Centro Studi Progetto Olimpo”, per organizzare incontri politico-culturali in varie località italiane, nonché i cosiddetti “campi hobbit”, come accadeva a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.

Avanguardia ordinovista intratteneva contatti con altri gruppi di estrema destra con cui, secondo i militari del Ros, intendeva “unirsi nel processo di destabilizzazione e lotta politica” quali i “Nazionalisti Friulani”, il “Movimento Uomo Nuovo” e la “Confederatio “.