Milano, Comune parte civile nel processo per l’uccisione di Libanny Mejia Lopez e suo figlio Denzel Leandro

Nella notte tra il 3 e il 4 marzo scorso, la giovane Libanny Mejia Lopez e suo figlio Denzel Leandro, di appena 3 anni, vennero barbaramente uccisi nella loro casa al Giambellino da un conoscente con cui la donna si era rifiutata di avere una relazione. Un episodio di violenza feroce tra le mura domestiche, in un contesto apparentemente sicuro, durante una serata tra amici. A rendere ancora più drammatica la vicenda, l’uccisione del bambino, piccolo testimone dell’omicidio della madre. Pochi giorni dopo, l’8 marzo, il Comune di Milano aveva voluto dedicare la Festa della Donna proprio a Libanny e al suo figlioletto, per non dimenticare e per riflettere sulla tragedia di due vite spezzate in modo così assurdo.

Dopo quel gesto di solidarietà e di memoria, l’Amministrazione comunale ha continuato a essere accanto ai familiari delle vittime. Oggi una nuova, importante iniziativa: con una delibera di Giunta, infatti, il Comune ha deciso di costituirsi parte civile innanzi al Tribunale di Milano e nei successivi gradi di giudizio, in vista del processo penale a carico di Victor Hugo Menjivar Gomez, reo confesso, imputato di duplice omicidio aggravato e di violenza sessuale aggravata.

“E’ opportuna la costituzione di parte civile del Comune di Milano, ente danneggiato dai reati oggetto del processo, poiché leso immediatamente e direttamente nelle proprie finalità statutarie”, si legge nel provvedimento della Giunta. La delibera ricorda come l’Amministrazione sia impegnata in un “sistematico e continuo investimento di ingenti risorse per la prevenzione dei reati violenti contro le donne e per l’assistenza alle vittime, tramite strutture e iniziative appositamente dedicate a questa finalità e, in questo caso specifico, utilizzate e messe a disposizione dei familiari di Libanny”.

“Il Comune – spiega la delibera – si configura perciò quale soggetto legittimato a proporre in sede penale azione di risarcimento dei danni patrimoniali e non, anche all’immagine”.

Il Sindaco e la Giunta hanno quindi deciso la costituzione di parte civile nel procedimento penale: una scelta in linea con la volontà dei familiari delle vittime.