Roma, Fosso Tre Fontane il Ministero smentisce Regione e Comune

“Vogliamo esprimere tutto il nostro apprezzamento per la netta e insindacabile risposta del ministero per i Beni culturali e ambientali – direzione per i beni culturali e paesaggistici –  in merito al vincolo del Fosso delle Tre Fontane, la cui esistenza, secondo il dicastero non è frutto di alcun errore e che costituisce aspetto dirimente per il proseguimento dei lavori del cantiere in Via Grottaperfetta, la lottizzazione denominata I-60”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che precisa: “In sintesi, i costruttori del consorzio Grottaperfetta, tra i più grandi imprenditori del mattone della Capitale, adesso dovranno vedersela con il rispetto del corso d’acqua situato sul territorio interessato da una delle più grandi speculazioni romane degli ultimi anni. Si tratta di 400mila metri cubi di cemento, 34 palazzine in tutto, in un’area già compromessa dal traffico e dallo smog, che vedrebbe 5000 abitanti in più, senza che siano stati effettuati studi di compatibilità ambientale, come previsto da leggi statali e senza un piano di mobilità, previsto invece dalle norme tecniche di attuazione del Piano regolatore comunale. Le scellerate scelte delle attuali amministrazioni – continua Maritato – Marino prima e Zingaretti poi, si sono scontrate con l’evidenza di un vincolo reale, come evidenziato più volte dall’assessore Massimo Miglio e dal presidente del municipio VIII Andrea Catarci e denunciato dai cittadini del Coordinamento Stop I-60. AssoTutela vigilerà sul rispetto del vincolo e su eventuali, ulteriori sciagurate operazioni che i signori del mattone potrebbero architettare”.