Trento, gestione rifiuti approvate le tariffe 2014
La Giunta comunale ha approvato oggi le tariffe relative alla gestione del servizio di raccolta rifiuti per l’anno 2014, che da quest’anno non è più la Tares bensì la Tari.
Nella definizione delle nuove tariffe 2014 la Giunta ha dovuto tener conto di un significativo cambiamento rispetto al passato: da quest’anno non è più possibile scorporare dal piano finanziario la quota relativa all’ammortamento delle discariche, come invece si poteva fare gli anni precedenti.
Il costo complessivo del servizio di raccolta rifiuti è di 17.474.200 euro e, come prevede la legge, deve essere integralmente coperto dai ricavi del servizio e dalle tariffe, pagate dunque dagli utenti.
Confermato l’impianto tariffario che si articola in tre componenti: la quota fissa determinata sulla base della superficie occupata e (per le famiglie residenti) il numero dei componenti o (per le aziende) il tipo di attività svolta; la quota calcolata sul numero minimo di conferimenti di residuo indifferenziato ed, infine, quella legata al numero di conferimenti in eccedenza oltre il minimo.
L’aumento dei costi fissi e la riduzione della componente indifferenziata dei rifiuti conferiti hanno comportato una rimodulazione della tariffa complessiva con un aumento della quota fissa nel caso delle utenze domestiche dell’11,8 per cento in media, per quelle non domestiche in media del 32,7 per cento.
Gli adeguamenti della quota fissa non si traducono in un pari impatto sulle bollette: come è possibile vedere dalle simulazioni riportate, nella maggior parte dei casi l’aumento sarà nullo e, nei casi di utenze virtuose, cioè quelle che differenziano di più, si avranno anche dei risparmi rispetto al passato.
Sul costo finale in bolletta, inoltre, incidono altri importanti fattori. In particolare i costi reali di produzione del servizio hanno subito una diminuzione di circa il 3% rispetto al 2013, a conferma della virtuosità della grande maggioranza dei cittadini di Trento (che ha permesso di raggiungere un livello di raccolta differenziata con punte vicine al 78%).
D’altra parte, il costo finale di ciascuna tariffa varia in ragione della categoria di appartenenza, della superficie, della produzione effettiva di rifiuto non differenziabile.
Va detto, infine, che rispetto al 2013 non ci sarà più da pagare la maggiorazione Tares, che, come noto, incideva per ciascuna utenza in ragione di 0,30 euro per metro quadrato di superficie.
Su queste premesse, il quadro delle tariffe diventa molto articolato. Di seguito si riportano alcune simulazioni.
Utenze domestiche.
Una famiglia composta da una sola persona che vive in un appartamento di 70 metri quadrati pagava, nel 2012, 99,51 euro; nel 2013 ha pagato 121,95 euro; nel 2014 pagherà 104,93. Questi dati si riferiscono ad una famiglia media, ipotizzando che effettui un numero di conferimenti maggiore rispetto al numero minimo di svuotamenti. La famiglia virtuosa, cioè la famiglia che rimane negli svuotamenti minimi, ha pagato 99,51 euro nel 2012; 111,80 euro nel 2013 e pagherà 101,21 euro nel 2014. È dunque evidente, confrontando il valore assoluto delle tariffe, che sono premiati i comportamenti virtuosi. L’incidenza media mensile della tariffa rifiuti per una famiglia unipersonale virtuosa sarà dunque di 8,4 euro.
Una famiglia composta da due persone che vive in un appartamento di 70 metri quadrati pagava nel 2012 una tariffa di 143,94 euro; nel 2013 ha pagato 152,44 euro, mentre nel 2014 pagherà 132,24 euro. La stessa famiglia, se rimane nei litri minimi, pagherà 126,65 euro. L’incidenza media mensile della tariffa rifiuti per una famiglia virtuosa sarà dunque di 10,6 euro.
Una famiglia di quattro persone che vive in un appartamento di 90 metri quadrati pagava nel 2012 una tariffa complessiva di 232,83 euro; nel 2013 ha pagato 234,18 euro, mentre nel 2014 pagherà 206,24 euro. La stessa famiglia, se rimane nei litri minimi, pagherà 201,32 euro e 16,75 euro al mese.
Utenze non domestiche.
Un primo esempio riguarda la categoria uffici, agenzie e studi professionali (che da sola rappresenta il 30% delle utenze non domestiche). Un ufficio con una superficie di 317 metri quadrati pagava nel 2012 una tariffa di 1.239,05 euro; nel 2013 ha pagato 919,38 euro. Nel 2014 pagherà 1.019,29 euro. In questo caso, si registra un aumento del 10,9% nei confronti della tariffa effettivamente pagata nel 2013, ma una diminuzione del 17,7% rispetto alla tariffa pagata nel 2012.
Un negozio di abbigliamento o calzature o una libreria di 170 metri quadrati ha pagato nel 2012 una tariffa di 619,74 euro; nel 2013 ha pagato 441,27 euro e nel 2014 si prevede che paghi 483,87 euro.
Un ultimo esempio riguarda i ristoranti e le trattorie. Considerando una struttura media con una superficie di circa 170 metri quadrati, nel 2012 pagava 4.183 euro; nel 2013 ha pagato 2.353,25 euro e nel 2014 pagherà 2.930,25 euro, con una diminuzione del 30% rispetto al 2012 ed un aumento del 24,5% rispetto al 2013. Va detto che i ristoranti e le trattorie, così come i negozi di abbigliamento, sono stati esentati dal pagamento della TASI.
L’andamento oscillante delle tariffe è del tutto in linea con quanto sta avvenendo pressoché in tutti i comuni della provincia di Trento.
Nella riunione di oggi la Giunta comunale ha anche deciso sulle agevolazioni. Sono state confermate quelle del 2013 e, in particolare, quelle dei sacchi per rifiuti sanitari. Il Comune di Trento, con la delibera approvata questa mattina, ha deciso di sostituirsi al pagamento parziale degli utenti ipotizzando un importo complessivo di circa 300.000 euro. Una new entry riguarda i pubblici esercizi che intendano dismettere le slot machine: in questo caso è prevista un’agevolazione pari al 50% della parte fissa della tariffa. Ad esempio, un ipotetico bar con una superficie di 130 metri quadrati avrebbe un’agevolazione una tantum di 571 euro.