Uil, incremento Cig richiede scelte coraggiose

Per la segreteria regionale della Uil l’incremento del 61,4% delle ore di cig in deroga registrate in Basilicata a marzo rispetto a febbraio avvalora la scelta del Presidente Pittella di destinare 6 milioni di euro della manovra finanziaria regionale 2014 per coprire le esigenze dei lavoratori senza indennità salariale. Occorre- si legge nella nota della Uil riferita ai dati del Rapporto UIL sulla cig a marzo diffuso dal Servizio Nazionale Politiche Sociali della UIL. – che il Governo si ponga il problema di finanziare la CIG in deroga per garantirla sino alla fine del 2014: non ci opporremo alla riforma di questo istituto che, però, non può essere soppresso. Oggi, per molte persone, questo rappresenta l’unico reddito disponibile: non si può tirare la corda, ci sono situazioni drammatiche. Tra i dati di maggiore emergenza, la cig straordinaria segna in un mese un’impennata del 452,3% facendo lievitare  complessivamente le ore di cig a più 74,4% e più 1.445 operai (solo per la straordinaria i lavoratori interessati sono a marzo 1837). Per la segreteria regionale della Uil le scelte sia pure rilevanti contenuti nella finanziaria regionale non possono bastare come le misure riferite allo sviluppo e per favorire nuova occupazione con la posta di 5 milioni di euro per l’assunzione di giovani. Occorre uscire al più presto dalla spirale dei tagli. Nel Def del Governo Renzi pur essendoci interventi che riteniamo positivi, manca, infatti, la scelta di invertire le dinamiche economiche. Nella prossima legge di stabilità è, dunque, fondamentale favorire la crescita con interventi e investimenti a favore della produzione e dell’occupazione, riducendo l’evasione e riequilibrando la tassazione locale, diminuendo quella nazionale. Si deve, inoltre,  eliminare tutto lo spreco che vi e’ nella spesa pubblica evitando che ciò ricada sulla qualità dei servizi. E’ necessario, infine, rinnovare i contratti per favorire i consumi visto che la crescita della domanda interna favorirebbe il 70% del sistema produttivo.