Bologna, Softeconomy nei Parchi e nelle Aree Protette

“Softeconomy nei Parchi e nelle Aree Protette dell’Appennino Emiliano” è il progetto di cooperazione interterritoriale tra i GAL Appennino Bolognese, Antico Frignano e Appennino Reggiano, e SOPRIP (agenzia di Sviluppo Locale delle province di Parma e Piacenza) che si rivolge alle imprese agricole e turistiche dei territori dell’Appennino Emiliano (da quello bolognese a quello piacentino) caratterizzati da Parchi e/o Aree Protette.

Finanziato con fondi regionali dalla Provincia di Bologna, il progetto nell’area bolognese riguarda i comuni di: Borgo Tossignano, Camugnano, Casalfiumanese, Castel d’Aiano, Castel del Rio, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Fontanelice, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monte San Pietro, Monterenzio, Monteveglio, Monzuno, Pianoro, Savigno, Sasso Marconi, Vergato.

Nato con l’obiettivo di creare un rapporto di sinergia tra filiera agroalimentare, settore turistico e qualità ambientale, “Softeconomy” non crea un nuovo marchio ma valorizza le eccellenze produttive di tutto l’Appennino Emiliano connettendole a quelle naturalistiche così da realizzare una specificità territoriale in grado di competere internazionalmente e assicurare al cliente/consumatore caratteristiche di pregio specifiche.

Il progetto prevede la selezione e messa in rete delle imprese legate da uno stretto rapporto con il territorio di origine, sottolineandone il pregio garantito dalla ubicazione in aree protette come elemento distintivo e qualificante dei propri prodotti e servizi.

Le aziende inserite nel “Paniere dei prodotti e servizi dei Parchi dell’Appennino Emiliano” potranno usufruire di sostegno in attività di qualificazione e promozione mirate a nuovi target (come i Gruppi di Acquisto), sperimentando forme di collaborazione e networking con strumenti comuni di marketing (partecipazione a fiere, web-marketing, eventi sul territorio).

In particolare, per l’Appennino Bolognese verranno sviluppati progetti di valorizzazione di 3 prodotti caratteristici della tradizione, tipicità ed esclusività della zona: filiera della carne, Pignoletto e Zuccherino.

Da parte loro, le imprese sottoscriveranno una carta di intenti in cui si impegnano a: attivare collaborazioni con altre aziende del paniere; pubblicizzare l’adesione al progetto evidenziando il rapporto tra l’eccellenza naturalistica e i propri prodotti/servizi; attivare almeno 5 buone pratiche di sostenibilità; indicare per quale prodotto/servizio richiedono l’inserimento nel paniere dimostrando la qualità ambientale e il legame col territorio.

Nell’area bolognese, ulteriore criterio di selezione sarà l’appartenenza al circuito del marchio DegustiBo,che con i suoi disciplinari garantisce la qualità dei prodotti e dei servizi di accoglienza.

Sono attualmente in corso incontri sul territorio appenninico per concertare con le imprese, gli Enti Locali e tutti i soggetti coinvolti i criteri di selezione delle aziende e dei prodotti che saranno inseriti nel paniere dei prodotti e servizi dei Parchi e delle Aree Protette dell’Appennino Emiliano.

Informazioni e calendario degli incontri:

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