Pesaro, false sponsorizzazioni sportive frode fiscale da 5 milioni

Coinvolti un’associazione sportiva di calcio del pesarese e numerosi imprenditori locali e di altre regioni d’Italia (Emilia-Romagna, Basilicata, Toscana, Umbria). L’inchiesta, coordinata dalla locale Procura della Repubblica presso il Tribunale, “ha scoperchiato la pentola” dei bilanci gonfiati dell’associazione sportiva. I Finanzieri si sono concentrati sulle sponsorizzazioni, in gran parte risultate sovrafatturate.

Per frodare il Fisco venivano emesse fatture gonfiate di tre o anche quattro volte superiori all’importo pagato per la sponsorizzazione. In seguito, una parte dei proventi precedentemente concordata, che gli sponsor fornivano attraverso assegni o bonifici, veniva restituita in contanti e “in nero” a questi ultimi. In tal modo l’associazione evadeva le imposte in maniera sistematica, da una parte mediante il mancato versamento dell’I.V.A., dall’altra emettendo fatture per prestazioni di servizi relative a sponsorizzazioni prive di qualsiasi ricostruzione logica, permettendo, di conseguenza, a numerosi imprenditori di medie e grandi dimensioni, di dedurre dai loro redditi costi e spese mai sostenute e creando, altresì, fondi neri per operazioni extracontabili.

Le indagini hanno permesso di accertare che, al fine di eludere qualsiasi forma di riscontro oggettivo delle somme in entrata e in uscita, gli amministratori societari, a fronte dei compensi elargiti ai giocatori di calcio, militanti in passato anche in serie professionistiche, comunicavano alla Federazione Italiana Giuoco Calcio un “accordo economico” fittizio, pari a euro 7.500 (non tassabili), mentre tra le parti veniva sottoscritta una “scrittura privata” reale, per un importo altamente superiore alla predetta cifra. Il tutto ha comportato un’evasione di circa 500.000  euro ai fini I.R.P.E.F.       

L’attività investigativa, che ha visto anche l’effettuazione di numerose perquisizioni domiciliari nei confronti dei soggetti coinvolti e di alcuni professionisti locali, con il conseguente sequestro di documentazione contabile ed extracontabile, ha portato alla segnalazione all’Autorità Giudiziaria dei quattro presidenti succedutesi nell’Associazione Sportiva per i reati previsti dagli artt. 3 (dichiarazione fraudolenta), 5 (omessa dichiarazione), e 8 (emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) del D.Lgs. 74/2000. Sotto il profilo amministrativo sono stati accertati oltre 5 milioni di euro quali elementi positivi di reddito non dichiarati per FF.OO.II., oltre 1 milione di euro di Imposta sul Valore Aggiunto evasa e il mancato versamento di I.R.A.P. per oltre 200 mila euro.