Serra San Bruno, Testimonial Umberto Zanotti Bianco all’Istituto Einaudi

L’istituto d’Istruzione superiore “Luigi Einaudi” sarà insignito del “Testimonial Umberto Zanotti Bianco” 2013 proprio nell’anno in cui ricorre il cinquantenario della morte dell’illustre fondatore di Italia Nostra Zanotti Bianco, figura esemplare di intellettuale filantropo, archeologo e protagonista della scoperta della Magna Grecia del Mezzogiorno insieme a Paolo Orsi. Si tratta del primo riconoscimento che viene assegnato ad un istituto scolastico per aver partecipato al concorso lanciato da Italia Nostra per difendere l’identità del paesaggio e per la sensibilità dimostrata dal dirigente scolastico Tonino Ceravolo, socio fondatore e testimone storico di Italia Nostra nel Vibonese, impegnato sul fronte della tutela e promozione dei beni culturali di Serra San Bruno e del suo territorio soprattutto attraverso la sua attività di storico. Lo ha annunciato il presidente della Delegazione Vibonese di Italia Nostra Gaetano Luciano, in una conferenza che si è svolta venerdì scorso nell’aula magna dell’istituto “Einaudi”, in occasione della presentazione di un primo lavoro (video-documentato) con al centro il tema dell’acqua, con il quale una classe (IV Igea) dell’istituto ha partecipato al concorso. L’inaspettato riconoscimento è stato accolto con grande soddisfazione da parte del dirigente scolastico, il quale ha proposto, nell’occasione della consegna del Testimonial, di organizzare un convegno legato al tema dell’acqua e del recupero della memoria storica, come le cinque segherie ad acqua di proprietà della Certosa che versano in uno stato di completo abbandono che sono state depredate, esempio raro di archeologia industriale monastica.

Oltre al dirigente scolastico Ceravolo e al presidente della Delegazione Vibonese sono intervenuti la docente referente del progetto Giovanna Esposito, Bruno Congiustì (direttore responsabile del periodico “La Barcunata”) e Nicola Rombolà (che ha coordinato gli interventi) docente all’Einaudi e responsabile della comunicazione della Delegazione Vibonese di Italia Nostra.

Uno dei temi su cui è possibile leggere l’identità del paesaggio del territorio, ha spiegato la Esposito, è l’acqua, sia per la sua funzione storico-sociale che culturale. A tal proposito hanno già realizzato un interessante video che documenta le problematiche che il territorio sta vivendo a causa dell’inquinamento di questo prezioso bene. Il percorso ha un valore didattico-educativo formativo per gli studenti in quanto vivono in prima persona la realtà del territorio e si sentono protagonisti nella raccolta dei materiali e nella stessa ricostruzione storica.

L’acqua fa scorrere la storia ed è lo specchio dell’evoluzione della civiltà – o inciviltà – che caratterizza un territorio. Un concetto che è stato ripreso da Congiustì il quale si è congratulato per la scelta tematica e di ricerca compiuta dalla scuola, suggerendo un approfondimento storico ad esempio offerto dagli usi tradizionali delle attività sorte con la presenza dei corsi d’acqua su tutto il territorio come i mulini e le segherie, ricordando ancora la gloriosa fabbrica di gassosa Giancotti di Serra che produceva la famosa spuma. Si tratta, ha ribadito, di un tema bello e affascinante: “parliamo della vita, delle attività, di quello che pullulava a Serra, così come sta facendo la “Barcunata” da diversi anni che racconta la passione e l’amore verso il territorio. Congiustì ha inoltre ricordato che proprio la rivista è stata protagonista di un censimento delle fontane storiche del territorio di San Nicola da Crissa, constatando come “ogni fontana parla”, senza dimenticare l’importanza della “fonte orale” delle persone anziane, archivio vivente ma destinato a scomparire.

Sotto questo profilo il presidente della delegazione Vibonese di Italia Nostra Gaetano Luciano ha ricordato lo spirito che anima l’associazione, l’impegno per conoscere, promuovere e preservare il paesaggio e i beni culturali per  le generazioni future, come ha fatto con indefessa passione Umberto Zanotti Bianco nell’arco della sua esistenza, sposando la causa delle sorti umane e culturali della Calabria. “E’ necessario partire dalla consapevolezza che l’ambiente e il paesaggio non sono un patrimonio inesauribile – ha ribadito Luciano – e che in questi ultimi cinquant’anni si è lavorato in modo dissennato da più parti per fare scempio della memoria storica senza creare prospettive per le future generazioni”. Da questo punto di vista il lavoro che è stato intrapreso dall’istituto Einaudi è importante per invertire questa rotta; per questo deve essere segnalato all’opinione pubblica e alle istituzioni e dare risonanza a livello nazionale, ha infine sottolineato.