Italia Nostra chiede alla Calabria risveglio delle coscienze e del senso civico
Riceviamo e pubblichiamo L’elezione a vicepresidente nazionale di Italia Nostra, associazione presente in città dal 1975, è un segno concreto di attenzione da parte del nuovo Consiglio Direttivo nazionale nei confronti di un territorio, quello calabrese e meridionale, conosciuto per le tante problematicità, piuttosto che per le numerose potenzialità. In primis per le risorse umane, il cui merito e le cui qualità spesso non sono adeguatamente valutati e valorizzati, e per l’immenso patrimonio culturale/ambientale/paesaggistico, degno di una rigorosa e costante tutela e salvaguardia che purtroppo attualmente non c’è. In particolare, il territorio crotonese presenta delle criticità ambientali che dovranno essere rimosse per puntare ad un diffuso benessere equo e sostenibile (Bes), indice che è in corso di elaborazione grazie ad un progetto Istat/Cnel. Il Bes, da affiancare al Pil (prodotto interno lordo), tiene conto di fattori come la salute, l’ambiente, il benessere soggettivo, le relazioni sociali. Pur senza dati ufficiali, è sotto gli occhi di tutti che la situazione ambientale e socio-economica del territorio crotonese presenta notevoli criticità. Tra le altre, (ne citeremo solo alcune), la cronica carenza di infrastrutture, in primis quelle ferroviarie- la linea jonica ormai in dismissione- che ha allontanato la provincia dai circuiti dello sviluppo, pure presenti in altre aree della Calabria. Una regione a due velocità e non solo in senso metaforico. Un patrimonio culturale, in particolare archeologico, spesso in condizioni di incuria e di abbandono, senza alcuna considerazione della sua valenza oltre che storico-artistica, anche economica, come attrattore di flussi turistici e di scambi culturali. Una bonifica delle aree industriali dismesse ancora oggi rimasta sulla carta dopo tanti anni di lotte, uno spreco inaccettabile dei rifiuti/risorse preziose, un risparmio energetico non praticato quanto invece lo sfruttamento del suolo e del sottosuolo. Per non parlare della conservazione/tutela del suolo agricolo e del suo paesaggio, non considerate priorità, con conseguenti cementificazione delle aree agricole, perdita di suolo fertile e devastazione del paesaggio. Difficile sentir parlare, nelle sedi opportune, di programmazione della manutenzione delle aree collinari e montane come prassi consolidata, così da evitare eventi alluvionali causati da tagli indiscriminati “autorizzati”di alberi anche secolari persino all’interno di aree protette e così da prevenire la piaga dolorosa degli incendi estivi, che puntualmente, come una calamità ineluttabile, devastano campi, boschi, aree verdi, mettendo in serio pericolo persino la sicurezza e la salute dei cittadini. Per la salute pubblica, alla luce dei fatti recenti, non sembra essere garantito un dignitoso livello di assistenza pubblica, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione, così da evitare costose e dolorose migrazioni in strutture fuori regione. I tagli finanziari nella Sanità hanno colpito gli sperperi, come dovrebbe essere, o piuttosto i livelli di assistenza essenziali? Come non ripensare all’appello “al risveglio delle coscienze e del senso civico” della società calabrese da parte del sen. Umberto Zanotti Bianco*, meridionalista, filantropo, archeologo, primo presidente nazionale di Italia Nostra, ed alle sue generose azioni a favore della crescita sociale e culturale delle popolazioni calabresi in un periodo storico molto difficile, nella prima metà del ‘900! Alla sua memoria Italia Nostra ha dedicato, con senso di riconoscenza, un parco urbano, una regata velica, convegni nazionali ed incontri culturali, contribuendo a ri-costituire il prestigioso Premio nazionale a lui dedicato. Teresa Liguori Vice-presidente nazionale di Italia Nostra