Il Papa ha abbracciato i colpiti dal sisma

“Fin dai primi giorni” “sono stato sempre vicino a voi con la preghiera e con l’interessamento. Ma quando ho visto che la prova era diventata più dura” ho sentito “più forte il bisogno di venire di persona in mezzo a voi”. Lo ha detto il Papa a Rovereto di Novi da dove ha “abbracciato idealmente” i colpiti dal sisma”.

Benedetto XVI ha ricordato tutti quanti hanno subito “danni dal sisma, specialmente le famiglie e le comunità che piangono i defunti”. “Ho sentito il bisogno di venire, – ha sottolineato Benedetto XVI – seppure per un breve momento, in mezzo a voi. Anche quando sono stato a Milano, all’inizio di questo mese, per l’Incontro Mondiale delle Famiglie, – ha raccontato – avrei voluto passare a visitarvi, e il mio pensiero andava spesso a voi; sapevo infatti che, oltre a patire le conseguenze materiali, eravate messi alla prova nell’animo, per il protrarsi delle scosse, anche forti; come pure dalla perdita di alcuni edifici simbolici dei vostri paesi, e tra questi in modo particolare di tante chiese”. Papa Ratzinger ha quindi ricordato che proprio a Rovereto di Novi, nel crollo della chiesa, ha perso la vita don Ivan Martini. “Rendendo omaggio alla sua memoria, – ha commentato Benedetto XVI – rivolgo un particolare saluto a voi, cari sacerdoti, e a tutti i confratelli, che state dimostrando, come già è avvenuto in altre ore difficili della storia di queste terre, il vostro amore generoso per il popolo di Dio”.

“La situazione che state vivendo ha messo in luce un aspetto che vorrei fosse ben presente nel vostro cuore: non siete e non sarete soli!”. Lo ha detto il Papa ai terremotati dell’Emilia, interrotto più volte dagli applausi, come quando ha ringraziato i volontari. “In questi giorni, in mezzo a tanta distruzione e dolore, voi avete visto e sentito come tanta gente si è mossa per esprimervi vicinanza, solidarietà, affetto; e questo attraverso tanti segni e aiuti concreti. La mia presenza in mezzo a voi vuole essere uno di questi segni di amore e di speranza. Guardando le vostre terre ho provato profonda commozione davanti a tante ferite, ma ho visto anche tante mani che le vogliono curare insieme a voi; ho visto che la vita ricomincia, vuole ricominciare con forza e coraggio, e questo è il segno più bello e luminoso”. Il Papa, – che a sua volta si era unito all’applauso quando il vescovo di Carpi aveva ricordato don Ivan, morto sotto il crollo della sua chiesa, – è stato più volte applaudito durante il discorso che ha pronunciato. Applausi a Benedetto XVI quando ha reso omaggio alla memoria di don Ivan, quando ha ringraziato i volontari, quando ha detto “non siete e non sarete soli” e in tutta la parte finale del suo discorso, prima e dopo l’appello alle istituzioni e ai cittadini a farsi samaritani dei terremotati, chinandosi a soccorrere ed aiutare.

Il Papa da Rovereto di Novi ha voluto “lanciare un forte appello alle istituzioni, ad ogni cittadino ad essere, pur nelle difficoltà del momento, come il buon samaritano del Vangelo che non passa indifferente davanti a chi è nel bisogno, ma, con amore, si china, soccorre, rimane accanto”. E anche la “Chiesa vi è vicina”, ha detto.

Il Papa è arrivato nella “zona rossa” di Rovereto Novi e si soffermato a pregare davanti alla chiesa di Santa Caterina di Alessandria. Benedetto XVI è giunto a bordo di un pulmino della Protezione Civile. Ha salutato alcuni abitanti, scambiando con loro brevi parole. Poi è salito su un grande fuoristrada aperto della Protezione Civile per andare verso l’area dei campi sportivi dove si svolgerà l’incontro con la popolazione. Il Papa è accompagnato dal suo segretario mons. Georg Gaenswein e dal capo della protezione civile Franco Gabrielli.

Cori che incitavano a ‘Benedetto, Benedetto’ cadenzati con applausi ritmati hanno accolto l’arrivo del Pontefice a Rovereto, nel punto dell’incontro con le popolazioni vittime del sisma. C’é stato anche un lunghissimo applauso. Sotto il gazebo destinato ad accogliere il Papa anche la statua della Madonna salvata da don Ivan Martini dal crollo, che lo ha ucciso, della chiesa di Santa Caterina da Alessandria.

“E’ un gesto molto importante di solidarietà concreta che Benedetto XVI ci ha fatto. E’ un grandissimo incoraggiamento”. Così Vasco Errani, presidente della Giunta dell’Emilia Romagna, commentando l’imminente arrivo del Papa a Rovereto (Modena). Per Errani la spiritualità è in questo momento un elemento fondamentale e “la spiritualità del messaggio del pontefice, sarà certamente un elemento importantissimo per fare il lavoro che dobbiamo fare”.

La visita di Benedetto XVI nelle zone colpite dal terremoto “ha un grandissimo significato” ed è stata accolta dagli emiliani “come meglio non poteva essere”. A dirlo è il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, che tra poco accoglierà il Papa a San Martino di Carpi. “Quella di oggi è una presenza che il Papa ha voluto fortemente “, rivela Gabrielli. “La gente – aggiunge – ha bisogno ella vicinanza di personalità significative, come appunto quella di Benedetto XVI”. Quanto alla ricostruzione, Gabrielli non ha nascosto le difficoltà presenti in Emilia: “Il commissario straordinario Vasco Errani sta definendo le strategie della ricostruzione – spiega – che tengono conto di due necessità. Da un lato quella di far ripartire un tessuto economico che vale circa il 2% del Pil nazionale, dall’altra quella di consentire alla gente che non potrà rientrare a breve nelle case lesionate dal sisma di trovare una sistemazione alternativa”.