Venezia, in libertà Katharina Miroslawa comandò negli anni ’80 omicidio di Carlo Mazza

Balzata agli onori delle cronache per un delitto che appassionò l’Italia negli anni ’80, da martedì è libera, dopo aver pagato il suo debito con la giustizia. Il Tribunale di Sorveglianza di Venezia le ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali. E’ stata condannata perché mandante del delitto di Carlo Mazza, suo amante e ucciso nel 1986 dall’ex marito. La donna si è sempre proclamata innocente.

Miroslawa fu condannata in via definitiva nel febbraio del 1993 a 21 anni e 6 mesi. Dopo sette anni di latitanza fu arrestata a Vienna nel 2000. Dopo 12 anni di carcere esce in anticipo grazie all’indultino del 2003 e all’indulto vero e proprio del 2006. Con il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza, l’ex ballerina polacca, oggi 50enne, potrà continuare a lavorare come sarta in una cooperativa veneziana. Lei conobbe il suo amante in un locale. Dopo essere stata corteggiata, raccontò la storia al marito, Witold Kielbasinski, reo confesso, che ha già scontato la condanna. Kielbasinski ammise le sue responsabilità nella vicenda. Agì per gelosia dopo un viaggio in un’isola tropicale fatta dai due amanti. Nella storia venne coinvolto anche un’altra persona, un greco, assolto poi nell’ultima sentenza.