Poli Museali, rinasce all’Aquila il Museo Nazionale d’Abruzzo

Presentato ieri a L’Aquila il progetto di recupero dell’ex Mattatoio realizzato da Invitalia per il nuovo spazio espositivo

Rinasce il Museo Nazionale d’Abruzzo, distrutto dal sisma che ha colpito L’Aquila nel 2009. Il cantiere è operativo da ieri e i lavori termineranno entro il 2013. Il progetto definitivo della nuova sede del Museo, realizzato da Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa è stato presentato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il coordinamento della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo: si tratta della ristrutturazione dei locali dell’ex Mattatoio comunale e dell’allestimento di un’ampia selezione di opere tra le più rappresentative dell’originaria collezione museale (tra cui il Martirio di San Bartolomeo di Mattia Preti e il Trittico di Beffi) resasi necessaria dopo la chiusura, in seguito al terremoto, della precedente sede del Museo ubicata nel Castello Cinquecentesco dell’Aquila. Erano presenti all’evento Fabrizio Magani, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, Massimo Cialente, Sindaco dell’Aquila, Paolo Federico, Consigliere Provinciale dell’Aquila;Luca Ricciuti, Consigliere regionale; Monsignor Giuseppe Molinari, Arcivescovo dell’Aquila; Antonia Pasqua Recchia, Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Aldo Mancurti, Capo del Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri eDomenico Arcuri, Amministratore Delegato Invitalia. L’intervento si inserisce nel quadro delle iniziative sostenute da Mumex, il Progetto Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, promosso dal MIBAC e dal Dipartimento per lo sviluppo e la Coesione Economica (DPS), che ha l’obiettivo di promuovere la competitività dei territori attraverso le eccellenze museali che, giustamente valorizzate, possono svolgere il ruolo di attrattori turistico-culturali. In particolare, il nuovo Museo Nazionale d’Abruzzo è ispirato a criteri museografici innovativi e intende rafforzare il rapporto tra Museo, città e territorio, mettendo in collegamento per via interattiva e multimediale, le opere con il contesto sociale, urbano, storico. Per Lorenzo Ornaghi, Ministro per i Beni e le Attività culturali: “Il nuovo Museo nell’ex Mattattoio, di cui oggi si presenta il progetto di restauro, è un primo tassello per la realizzazione di una rete museale la cui centralità sarà sempre nel Forte Spagnolo, prestigiosa e naturale sede del Museo Nazionale d’Abruzzo. Dopo il sisma del 2009, questo spazio culturale colmerà un vuoto particolarmente sentito dalla cittadinanza dell’Aquila e arricchirà il tessuto urbano di nuove potenzialità e attrattive”. Secondo il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca: “Questo progetto è uno di quei primi importanti passi per tornare a far vivere l’Aquila anche durante la lunga transizione della ricostruzione”. “Il nostro obiettivo – ha affermato Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia – è  ancora una volta quello di assicurare, partendo da un polo museale, una crescita e un reale sviluppo del territorio, quanto mai necessari in un contesto economico come quello abruzzese, messo a dura prova dal terremoto. Il nostro progetto concepisce il Museo non solo come spazio di conservazione ed esposizione, ma anche come luogo di incontro, di elaborazione e di scambio di esperienze, aperto ai cittadini aquilani, alle scuole, all’università, agli enti e alle associazioni culturali”. Per il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, Fabrizio Magani: “Oggi nasce un nuovo spazio espositivo che accoglierà una significativa parte della collezione del Museo Nazionale d’Abruzzo che si affianca al progetto di recupero del tratto di cinta muraria  della zona e alla riqualificazione dell’intera area della città. Sono molto orgoglioso di questa sede che  accanto al monumento della Fontana delle 99 Cannelle, acquista un valore simbolico ma anche di contenuti perché questo sarà uno spazio di sperimentazione, di incontro, di elaborazione si esperienze”. Angela Ciano