Cagliari, tasse e debiti si uccide Ermanno Gravellino

Un Governo senz’anima che rimane indifferente di fronte alla catena di suicidi. Un Governo delle tasse e che incentiva la depressione. Una calsse politica silente complice ed indifferente. E’ il dato che emerge dalla cronaca pressoché giornaliera delle persone esasperate che decidono di togliersi la vita. L’ultimo episodio in ordine di tempo nel capoluogo della Sardegna dove un noto imprenditore l’ha fatta finita con un colpo di pistola alla testa dopo un primo tentativo di suicidio sventato dal fratello.

Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius, poco prima aveva cercato di uccidersi con il gas della bombola della cucina ma era stato salvato dal fratello, rincasato in quel momento, che aveva sentito l’odore diffuso nell’appartamento. Mentre il fratello apriva le finestre per purificare l’aria, Ermanno Gravellino si è spostato in un’altra stanza dove si è sparato con una pistola detenuta regolarmente. Tutto si è svolto poco prima delle ore 23:00, in un appartamento nella centrale via Tuveri, dove l’uomo viveva. Nelle ultime settimane era depresso a causa della tasse da pagare e per i crediti di forniture non saldate alla sua società, la Edilforniture, da parte di alcune aziende del Sulcis, in particolare di Portovesme. I mancati incassi lo hanno messo sul lastrico e i debiti si sono accumulati. Finché ieri sera l’imprenditore ha deciso di farla finita. I sanitari del 118 hanno solo potuto constatarne il decesso.

Sempre a Cagliari, nella notte, un pizzaiolo di 39 anni, in crisi depressiva per i debiti accumulati, si è barricato nella sua attività minacciando di farla finita. L’uomo si è chiuso nel locale, nel centro storico, verso le ore 05:30. Dopo essersi procurato diversi tagli agli avambracci con un coltello da cucina, ha telefonato alla sorella annunciandole l’intenzione di volersi suicidare. La donna ha subito chiamato il 112 e sul posto sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco, che sono riusciti a entrare nella pizzeria, dove l’uomo si era barricato e urlava tutta la sua disperazione. I pompieri lo hanno colpito col getto d’acqua di un’idrante e i Carabinieri lo hanno immobilizzato. Subito soccorso dal personale del 118, che lo ha medicato sul posto, il pizzaiolo è stato calmato e affidato ai parenti.