Per la festa settennale una porta di bronzo per il Santuario della Madonna di Capo Colonna

 Si avvicina maggio e Crotone si sveglia dopo il lungo letargo invernale e si veste a festa con tutto il suo territorio provinciale.. È il mese della terra che riprende il suo sorriso e il suo cammino  per dare senso alla vita dell’uomo; è il mese delle rose, ma soprattutto è il mese mariano, il mese di Maria. Per i Crotonesi, tutti, vicini e lontani, è il mese della Mamma, l’antica Mamma di Capocolonna che ha sfidato le fiamme del promontorio per portare la luce e il conforto nella città krotoniate. Una città intera, un popolo intero che si incammina fino all’alba della domenica fra le pietre della storia magnogreca, lungo la strada tortuosa e pregna di misteri, quella che porta al promontorio Lacinio, lo stesso che già i Greci vivevano come luogo di solenni celebrazioni per la loro Hera. E quest’anno sarà un “cammino” particolare, sarà il cammino settennale che porterà in pellegrinaggio notturno la grande Icona della Madonna. Per questa particolaritàla Diocesiè già pronta per solennizzarla come si deve. Tra le tante iniziative approntate, vi è la realizzazione di un portale di bronzo per il santuario di Capo Colonna. Se  n’è parlato martedì sera, alla presenza di tutti i Vescovi della Calabria e del Prefetto di Crotone Vincenzo Panìco, durante un incontro di studi dedicati appunto alla Madonna di Capo Colonna ed organizzato nel quadro delle iniziative perla XIVSettimanadella Cultura. La porta bronzea, realizzata dallo scultore calabrese Mario Strati, in fase di realizzazione in una fonderia della provincia di Reggio Calabria, sarà benedetta ed inaugurata il prossimo 6 maggio. La porta di Strati, che si sviluppa su tre metri di altezza per un metro e sessanta centimetri di larghezza, racchiuderà i temi più cari e rappresentativi della tradizione e della fede. In particolare la teoria di fedeli che circondano la sacra Icona sullo sfondo di un promontorio immerso nella dimensione mediterranea sottratto miracolosamente al caos della contemporaneità. Il tutto immerso nella luce di Capo Colonna, “una luce che viene dal mare – ha descritto l’artista – e che deve far parlare il bronzo.”