Avellino, si è uccisa tagliandosi le vene dei polsi

E’ morta così, tragicamente, un’insegnante avellinese, che ha portato a termine il drammatico gesto, all’interno delle sua abitazione in via Berardi. La donna, sessanta anni, è entrata in bagno, ha chiuso la porta a chiave e si è uccisa. Quando il marito è rincasato, ha chiamato la moglie sicuro di trovarla. La donna, però, non rispondeva. Sono stati gli operatori del 118 ad aprire la porta e a cercare di rianimare la donna. Sul posto il magistrato di turno, Roberto Patscot, che insieme con il vice questore Elio Iannuzzi, ha ricostruito l’accaduto. Dopo poco è giunto in via Berardi anche il procuratore della Repubblica di Avellino, Angelo Di Popolo. Sul posto anche il medico legale Carmen Sementa per gli accertamenti disposti dai magistrati. L’insegnante sembra non soffrisse di crisi depressive. Non ha lasciato in casa nessuna lettera d’addio. Il suicidio, almeno per il momento, sembra davvero inspiegabile. L’insegnante lascia il marito e due figli.