Taranto al voto con l’ombra dell’Ilva

Cinque anni fa il Comune di Taranto era nel pieno del dissesto finanziario, un buco da quasi un miliardo di euro nelle finanze pubbliche provocato dalla precedenti amministrazioni e al quale e’ stato chiamato a riparare in questi anni l’organo straordinario di liquidazione nominato dal Viminale. Cinque anni dopo Taranto si appresta ad uscire dal dissesto, le finanze comunali sono state in gran parte risanate e il debito delle vecchie gestioni pagato, sia pure al 40 o 50 per cento con le transazioni. Resta una sola coda rilevante da risolvere: i 250 milioni di euro del prestito obbligazionario Boc contratto con l’ex banca Opi, oggi banca Biis. Ma se i problemi finanziari sono meno drammatici rispetto a cinque anni fa, oggi c’e’ una nuova emergenza che il Comune di Taranto deve affrontare: quella ambientale che assedia la cittá, mentre si profila il rischio di un intervento della Magistratura che porti al sequestro degli impianti siderurgici dell’Ilva. Un’emergenza che ha messo in allarme il mondo operaio come dimostra la protesta di ieri a Taranto, quando settemila dipendenti dell’Ilva sono sfilati in corteo a difesa del lavoro e per una fabbrica e eco-sostenibile nel giorno in cui in Tribunale c’era l’incidente probatorio sulla perizia relativa all’inquinamento del siderurgico. Ambiente e risanamento del territorio anche come tema centrale della campagna elettorale che deve ancora entrare nel vivo. Si ripresenta il sindaco uscente Ezio Stefano, gia’ Pci, Pds, Ds e oggi molto vicino al governatore pugliese Nichi Vendola anche se non e’ iscritto a Sel. Stefano si e’ ricandidato ma non ha accettato le primarie, una scelta che prima ha messo in tensione il Pd che poi ha finito con l’accettarla. Quella di Stefano e’ una coalizione ampia allargata anche all’Udc che inizialmente stava col centrodestra. La confluenza dell’Udc con Stefano ha pero’ fatto allontanare dall’alleanza Rifondazione che inizialmente vi era entrata. Sono dieci i candidati sindaci che sfidano Stefano. E la sfida oltre che sull’uscente sembra polarizzarsi anche su Mario Cito, riproposto ancora una volta dal padre Giancarlo, ex sindaco di Taranto ed ex deputato, ma soprattutto fondatore del movimento politico At6 grazie alla sua televisione, e Angelo Bonelli, il leader nazionale dei Verdi che guida un cartello ambientalista di cinque liste. Si stacca dall’Idv il consigliere regionale Patrizio Mazza che fonda anch’egli una lista ambientalista e si stacca dal Pd anche l.’ex assessore alle Finanze di Stefano, Dante Capriulo, risultato vincitore delle primarie dei dissidenti; sia Mazza che Capriulo si candidano a sindaco. Il Pdl infine schiera l’ex assessore comunale Aldo Condemi, una scelta a lungo discussa e che ha spaccato il centrodestra, visto che due movimenti (tra cui Io Sud di Poli Bortone) sono andati per conto loro non accettando Condemi mentre la Destra di Storace e’ confluita su Cito. Diviso infine anche il Terzo Polo con Api alleata di Stefano insieme all’Udc mentre solo Fli e’ rimasta con Condemi del Pdl. In quanto alle liste se ne annunciano oltre trenta. I consiglieri comunali da eleggere sono 32 e non piu’ 40.