L’ostaggio italiano Franco Lamolinara è morto durante un blitz delle teste di cuoio britanniche

Con lui è rimasto ucciso anche un altro ostaggio britannico, Cristopher Mc Manus. È successo in Nigeria, dove l’ingegnere italiano era stato sequestrato il 12 maggio 2011. Il Presidente del Consiglio Mario Monti ne è stato informato sull’aereo che lo riportava a Roma da Belgrado da una telefonata del Primo Ministro britannico David Cameron.

Lamolinara, tecnico italiano di 48 anni, lavorava in Nigeria da circa undici anni. Era uno degli ingegneri di maggiore esperienza della società di costruzioni Stabilini Visinoni Limited ed era impegnato nella costruzione di un edificio della Banca centrale a Birnin Kebbi, capitale dello Stato di Kebbi. Era stato rapito insieme a un ingegnere britannico che lavorava per la stessa società. La notizia del rapimento era stata diffusa dalla Polizia locale che aveva raccontato che i rapitori avevano fatto irruzione nell’appartamento dove vivevano Lamolinara e il suo collega e li aveva sequestrati. I rapitori, secondo il racconto della Polizia dello Stato di Kebbi, non aveva prelevato “un’importante somma di denaro in contanti” che si trovava nell’edificio. Nel sequestro erano stati coinvolti anche un ingegnere nigeriano, rimasto ferito da colpi di arma da fuoco e un collega di nazionalità tedesca, riuscito a fuggire scavalcando una rete metallica situata all’esterno.