Alemanno restituisca agli italiani 600 milioni

Un’altra doccia fredda per Gianni Alemanno. Pi fredda di quella della Merkel a cui un maldestro cameriere ha gettato addosso dei calici di birra. La doccia è ghiacciata, è la richiesta del Governo di rientrare del “buco” di 600 milioni prestati da Palazzo Chigi al Comune per il rientro dal buco di bilancio (12,4 miliardi).

Un incontro tra il sindaco Alemanno e il presidente del Consiglio Monti ha affrontato proprio questi temi lunedì mattina. L’esito dell’incontro è stato di istituire “due tavoli tecnici” per trovare soluzioni alla “fase molto critica” del bilancio di Roma, il primo relativo alla questione caserme, il secondo alla liquidità. Durante l’incontro si è deciso inoltre “rapida approvazione” del secondo Decreto legislativo per Roma Capitale.

A giugno 2010, tra Ministero della Difesa, c’era Ignazio La Russ, e il Campidoglio venne firmato un protocollo d’intesa, nel quale venivano elencati alcuni beni. I primi quattro della lista sono la caserma di via Guido Reni, la “Direzione magazzini del commissariato” a via del Porto fluviale, i “Magazzini A.M.” di via Papareschi e il Forte Boccea. Questi quattro immobili che ora “sono restituiti all’Agenzia del demanio” per “essere alienati entro il 31 dicembre 2012”. Il ricavato della vendita va allo Stato, per coprire l’anticipo dato a Roma Capitale. Se l’alienazione non riesce, il Demanio può destinare gli edifici ad usi governativi.

In un clima cordiale di confronto si è deciso che il tema della vendita delle caserme sarà oggetto di un Protocollo di intesa tra Roma Capitale e il Ministero della difesa, e la necessità di assicurare la regolarità dei flussi di trasferimenti dallo Stato al Comune, anche attraverso la Regione Lazio. Il tavolo si svolgerà fra Presidenza del Consiglio, Roma Capitale, Ministero dell’economia e finanze, e Ministero della difesa, e in relazione alla liquidità tra Presidenza del Consiglio, Ministero dell’economia e finanze, Roma Capitale e Regione Lazio. Il Presidente del Consiglio Monti e il sindaco di Roma Alemanno hanno convenuto di proseguire un confronto sul ruolo di Roma Capitale d’Italia che sia commisurato all’esercizio di tali funzioni, anche attraverso una rapida approvazione del secondo decreto legislativo di Roma Capitale.