Monti punta a cancellare le pensioni di invalidità

Una vera e propria guerra contro lo stato sociale, ingaggiata dal Prof. “dracula” che ha nel mirino le pensioni. Non vi è dubbio che bisognare contrastare il fenomeno dei falsi invalidi è corretto, ma accanirsi contro tutti lo è di meno. I numeri parlano chiaro. Le prestazioni d’invalidità civile (pensioni e assegni di accompagnamento) revocate in seguito a visita medica di controllo sono tante. Aumenta sia in termini assoluti sia in percentuale. Nel 2011 il campione di invalidi sottoposto a verifiche è stato di 250 mila. Quelli effettivamente visitati dai medici dell’Inps sono stati, al 31 dicembre 2011, 122.284. A 34.752 di questi è stata revocata la prestazione perché il loro grado di invalidità è stato ritenuto inferiore al 74% necessario per la pensione e/o al 100% che serve per avere l’assegno di accompagnamento. La percentuale delle revoche è stata quindi del 28,42%. A questi dati vanno aggiunte le circa 37 mila prestazioni sospese alle persone che, convocate per la visita, non si sono presentate. Sospensioni che si trasformeranno in cancellazioni se gli interessati non si presenteranno al controllo sanitario entro 60 giorni. Il risparmio previsto sulle 34.752 revoche già decise può essere stimato in 180 milioni di euro, dice l’Inps. Una goccia rispetto ai circa 16 miliardi di euro di spesa complessiva annua per quasi 3 milioni di invalidi civili, ma l’importante, dice il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, è che si migliori di anno in anno il funzionamento di un sistema che fino a pochi anni fa era abbandonato a se stesso, senza alcun freno agli sprechi. “Voglio subito dire che qui non stiamo parlando di falsi invalidi, cioè di persone che hanno truffato lo Stato. Ma di controlli sanitari sull’evoluzione di patologie che possono migliorare in seguito, riducendo così il grado di invalidità e le prestazioni connesse”, dice Mastrapasqua. Che tradotto significa un “accanimento” contro lo stato sociale.