Io non ci sto il welfare non è uno spreco

Fa un certo effetto leggere quanto la sottosegretaria al welfare Cecilia Guerra ha detto, nel corso di una riunione cui partecipavano degli amministratori locali di Cuneo. “Siamo ancora sull’orlo del baratro”. Un’affermazione che lascia poco spazio all’immaginazione e che pone tutti quanti hanno responsabilità amministrative di fronte alla drammaticità della situazione, ma che non deve servire da “paravento” per colpire in modo indiscriminato lo stato sociale. Sono altri gli sprechi! Che la situazione sia difficile si sa da tempo, ma affermazioni come quelle della sottosegretaria “al sociale” impongono serie riflessioni a quanti si accingono a redigere programmi per i prossimi anni e propongono la propria candidatura per amministrare la città. Il sociale sta svolgendo un ruolo di forte ed importante coesione e questa funzione è destinata a diventare ancora più centrale nel futuro prossimo, man mano che la crisi dispiegherà i propri effetti sull’occupazione e sulle disponibilità economiche delle famiglie. Di qui la necessità di prevedere ogni sforzo perché il settore, non solo riesca a mantenere disponibilità economiche accettabili, ma anche che l’amministrazione della nostra città continui, in linea con quanto avviene ora, a tenere conto dell’importanza del welfare e della funzione essenziale ed irrinunciabile che sta svolgendo. In questi momenti impoverire il welfare o non assicurargli il ruolo primario che merita, può voler dire mettere a repentaglio la coesione sociale della città, con effetti devastanti sia sui ceti più esposti, sia sulle fasce più deboli della popolazione. Chiedere che al welfare venga riservato un ruolo centrale nei programmi elettorali in vista delle prossime consultazioni, pare una via del tutto obbligata. Un impegno che deve assicurare chi intende governare la città avendo a cuore i bisogni primari dei cittadini e l’assoluta necessità di garantire una serena convivenza. Proprio mentre si affaccia il dubbio che vi possano essere persone o gruppi che invece cercano, colpendo il welfare, di creare tensioni sociali per interessi di parte o per meri calcoli politici. L’impegno a favore del welfare deve andare avanti di pari passo con il consolidamento ed il potenziamento della lotta contro gli evasori fiscali, categoria che, oltre a danneggiare l’intera collettività, fa venire meno risorse indispensabili proprio per assicurare irrinunciabili finanziamenti allo stato sociale. Di qui un impegno forte, in vista delle prossime consultazioni elettorali, ed anche la sottoscrizione, tra le forze in campo, di un patto per escludere dalle candidature chi non assicuri un atteggiamento corretto nei confronti dei propri doveri fiscali. Questo per trasparenza nei confronti dei cittadini.