Bologna perde una delle figure più illustri del Novecento

Questa notte si è spento Guido Fanti, ex sindaco, che eletto dopo la stagione di Giuseppe Dozza, nel 1966. La sua morte viene confermata dal segretario democratico Raffaele Donini. Il sindaco Virginio Merola è stato informato in mattinata. Probabilmente vi sarà una comemmorazione congiunta fra Comune e Regione. I funerali potrebbero svolgersi martedì.

Fanti nasce nel 1925. Si iscrive all’università ma è costretto a lasciarla durante la seconda guerra mondiale. E’ chiamato alle armi nel 1943 ma aderisce presto alla resistenza partigiana. Il 21 aprile 1945, giorno della liberazione di Bologna, aderisce al Pci. Diventa segretario provinciale quindici anni dopo. Viene eletto consigliere comunale nel 1957, nove anni dopo viene eletto sindaco. Quattro anni dopo, nel 1970, lascia il Comune per diventare il primo presidente della Regione Emilia-Romagna. E’  deputato dal 1976 al 1987, e parlamentare europeo dal 1979 al 1989. Fanti non abbandona mai la politica. Da sempre critico verso il progetto del Pd, l’ex sindaco si era avvicinato a Sinistra Ecologia e libertà negli ultimi anni.

Fanti mantenne sempre un ruolo da protagonista nella politica cittadini. Difficili i suoi rapporti con l’ex sindaco Sergio Cofferati. Fanti entrò nel movimento di Sd, dopo la nascita del Pd, e poi restò a lungo simpatizzante di Sel.

“E’ con immenso dolore – scrive in una nota il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola – che apprendo della scomparsa di Guido Fanti. Divenne sindaco dopo Giuseppe Dozza, riuscì a interpretare al meglio gli anni del cambiamento, gettando le basi per la riqualificazione e l’espansione della città. A lui dobbiamo la salvaguardia del territorio collinare e l’importante opera di riqualificazione del centro storico. Nel suo mandato furono avviati importanti piani per realizzare edilizia popolare e sociale. A lui dobbiamo il “Fiera District”, figlio della lungimiranza di Fanti che diede incarico a Kenzo Tange di realizzare una nuova  cittadella. Il mio ricordo è dunque quello di un uomo che ha saputo innovare, sia dal punto di vista culturale che urbanistico, avendo a cuore la città e la tutela del suo patrimonio artistico e architettonico. Alla moglie e ai figli esprimo il cordoglio della città di Bologna”. “Mando un abbraccio affettuoso alla famiglia di Fanti e ai tanti che l’hanno stimato e amato. Guido Fanti ci lascia dopo una vita intera combattuta in prima fila per Bologna e per l’Emilia-Romagna”, così lo saluta il governatore dell’Emilia-Romagna Vasco Errani. “Quando si parla dei nostri valori e dei nostri primati – scrive Errani in un messaggio rivolto alla famiglia – bisogna sapere che si parla di Guido Fanti e di persone che, come lui, hanno operato come protagonisti di questa storia importante. Da sindaco di Bologna e poi da primo presidente dell’Emilia-Romagna, ha lavorato per le istituzioni e impostato la Regione su fondamenta sane e buone. E di ciò dobbiamo essergli riconoscenti”. “Io penso ora all’uomo innamorato della sua città e della sua terra – ricorda Errani – , che da questa tradizione coraggiosa ha tratto la sua forza innovativa, il desiderio di costruire esperienze di sviluppo nuove e migliori, oltre la modernità e il soddisfacimento dei bisogni presenti. Penso al riformista che non si accontentava e che anche negli ultimi tempi non ha mai rinunciato con le sue proposte a dare un contributo importante a questa comunità, alla vita delle persone, alla dignità del lavoro, ai diritti dei più deboli, legando tutto ciò al bene di Bologna e dell’Emilia-Romagna. Per tutto questo, grazie Guido!”. “Piangiamo la scomparsa di una figura importante per tutti noi amministratori di oggi, che ha governato la città, anche in momenti difficili, cercando sempre il dialogo con tutti”. Così lo ricorda la presidente della Provincia Beatrice Draghetti. “Con Guido Fanti scompare un grande amministratore ed un dirigente politico italiano, esponente di primo piano del riformismo emiliano-romagnolo che ha segnato nel profondo il civismo e lo sviluppo di una terra”. Così Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del Pd. “Fanti, con intelligenza e saggezza, seppe dare continuità all’esperienza di chi lo aveva preceduto alla guida della città, aprendola alle cose nuove con immaginazione e creatività, in particolare nel suo ruolo di primo Presidente della regione Emilia-Romagna”. “L’insegnamento che ci lascia – prosegue Bersani – riguarda la capacità del riformismo di affrontare le nuove sfide e di mettere, di volta in volta, al concreto una grande ispirazione storica e ideale. Esprimo il cordoglio mio e del Partito Democratico alla famiglia di Guido Fanti e a tutti quelli che hanno vissuto con lui a Bologna una straordinaria esperienza politica e di governo”. ”Esprimo il mio profondo cordoglio per la scomparsa dell’indimenticabile sindaco Guido Fanti – così lo definisce il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini -: sono tanti i bolognesi che ne sentiranno la mancanza poiché è stato significativo e di grande rilievo il suo ruolo alla guida della nostra città e della Regione Emilia Romagna. Fanti è stato un comunista atipico in anni in cui regnava il conformismo: forse proprio per questo ha subito per lungo tempo un grande isolamento politico, affrontato con una dignità straordinaria. E’ stata una personalità di primo piano in un’epoca in cui la politica era ben piu’ nobile di oggi. Bologna dovra’onorare la memoria che Fanti merita”. ”Oggi piangiamo la scomparsa di un nostro caro amico che ha dato davvero tanto alla sinistra di Bologna, dell’Emilia Romagna e del nostro Paese”, per Nichi Vendola, leader di Sel. ”A noi piace ricordarlo – aggiunge – come uomo di primo piano di una sinistra aperta e innovatrice. Ancora negli ultimi anni ha dedicato una inesauribile energia intellettuale al futuro della città che amava così tanto, e che Guido voleva pensare per i prossimi 30 anni. E’ stato un grande coraggioso innovatore. Aveva seguito ancora molto da vicino l’esperienza di Sinistra Democratica e il processo che ha portato alla costituzione di Sinistra Ecologia Libertà perché non si rassegnava al fatto che in Italia non ci fosse una sinistra moderna e popolare. Ci mancherà davvero”. “La notizia della scomparsa di Guido Fanti mi colpisce e mi addolora profondamente”, scrive in una nota l’ex sindaco di Bologna, oggi deputato Pd, Walter Vitali. “E’ stato un Sindaco che ha lasciato una impronta indelebile sulla nostra città. A lui è legata una grande stagione di progetti e di realizzazioni amministrative fortemente protese verso il futuro, durante la quale, dopo gli anni della ricostruzione postbellica, venne disegnata la Bologna attuale. A Guido Fanti si deve anche la battaglia che portò al rinnovamento della classe dirigente del Pci bolognese alla fine degli anni ’50 e il dialogo con il mondo cattolico rappresentato dalla cittadinanza onoraria al Cardinale Arcivescovo Giacomo Lercaro nel 1966″. ”Il suo costante impegno politico e amministrativo al servizio delle istituzioni e dei cittadini, la sua visione strategica rivolta sempre al futuro, hanno segnato la storia di Bologna e della nostra regione”. Così Stefano Bonaccini, segretario regionale del Pd. E’ arrivato anche il cordoglio del presidente del Senato Renato Schifani.  “Uno degli esponenti più combattivi della sinistra del nostro Paese”, lo definisce l’europarlamentare Salvatore Caronna. “In un momento tanto complicato per la politica, tutti noi dobbiamo saper imparare dall’esempio di passione civica e di impegno che persone come lui ci lasciano”, commenta David Sassoli, europarlmentare. “Perdiamo l’uomo del dialogo e della proposta, l’uomo della costruzione del tessuto sociale e politico alla base del nostro modello emiliano”, scrive il presidente dell’assemblea legislativa Matteo Richetti. Per la presidente del Consiglio comunale Simona Lembi “ha rappresentato un esempio di coerenza, innovazione, lealtà ai valori del socialismo e della democrazia”. “Se ne va prima di tutto un grande amico – scrive Alessandro Alberani, Cisl – una persona che rispettavo e che mi ha dato tanto. Fanti è stato uno dei grandi protagonisti della nostra citta’ e della nostra regione. Prendere le redini della città dopo il sindaco Dozza non era una impresa semplice ma sostenuto da una grande idealità governò con lungimiranza la città aprendo le porte alle grandi opere infrastrutturali come l’Aeroporto”. “Cittadino del S.Vitale – ricorda la presidente del quartiere Milena Naldi – mi ha insegnato con determinazione il valore dei quartieri e della città metropolitana, sotto i suoi severi occhi, che rimarranno sempre vigili e presenti”. “Un uomo di sinistra, un compagno, che apriva casa sua a quanti erano interessati ad un confronto – scrive Rossella Giordano, Prc -. E’ così che l’ho conosciuto, nei pomeriggi trascorsi nel suo studio con altri compagni a parlare di Bologna, la nostra città, di cui lui ha rappresentato un pezzo di storia”.