Riforma elettorale c’è l’accordo per le preferenze
PdL e Pd hanno raggiunto un accordo sulla necessità di “utilizzare quest’ultima parte di legislatura” per approvare le riforme istituzionali e quella elettorale. “I due aspetti”, si sottolinea in una nota congiunta dopo l’incontro alla Camera dei Deputati, vanno “collegati”. Inoltre “si è convenuto sull’opportunità di procedere rapidamente e concordemente tra Camera e Senato sulla riforma dei regolamenti parlamentari favorendo soprattutto la celerità e la trasparenza del procedimento legislativo”. “Il nuovo sistema elettorale dovrà evitare la frantumazione della rappresentanza parlamentare e mantenere un impianto tendenziale bipolare”. Sintetizza Ignazio La Russa che “la Lega è per le modifiche, mentre il Pd ne vuole una nuova. Alla fine di questo percorso ci auguriamo che si possa arrivare ad una proposta comune, condivisa, che eviti la frammentazione e garantisca agli elettori la possibilità di scegliere i propri candidati”. Secco Vannino Chiti del Pd. “Il porcellum non ha qualche difetto da correggere: semplicemente deve essere archiviato”. La Russa però insiste che “se proprio non si dovesse arrivare ad una soluzione condivisa, personalmente ritengo che si dovrebbe lasciare il porcellum, ma corretto nel senso di garantire agli elettori di scegliersi i propri candidati. Comunque non c’è nulla che possa far temere il Terzo Polo e la Lega Nord”.
L’obiettivo è superare il bicameralismo paritario, ridurre il numero dei parlamentari, rafforzare la stabilità di governo e il ruolo dell’Esecutivo in coerenza con i principi del sistema parlamentare. Poche parole che arrivano dopo il faccia a faccia tra il PdL ed il Carroccio durante il quale i partiti hanno concordato di “partire dalla riduzione del numero dei parlamentari”. La riunione si è svolta alla Camera dei Deputati, presenti Ignazio La Russa e Gaetano Quagliariello per il PdL; Federico Bricolo, Roberto Calderoli e Gianpaolo Dozzo per il Carroccio. “Abbiamo trovato l’accordo in termini di riforma costituzionale e legge elettorale, partendo dalla individuazione dei punti da modificare rispetto all’attuale sistema di voto: abbiamo individuato i difetti del “Porcellum” e ora si tratta di trovare il modo di eliminarli” dice La Russa. “Serve un maggiore collegamento tra elettori e eletti, perché oggi c’è il partito dei nominati e questa cosa non ci piace. Abbiamo ritenuto che gli attuali sbarramenti, quelli del 4% di coalizione e del 2% fuori dalla coalizione, siano sbarramenti troppo esigui. Abbiamo infine visto che vi è tuttora la possibilità di maggioranza diverse tra Camera e Senato, frutto del diverso modo di attribuzione del premio di maggioranza e anche questo è un problema che andrebbe affrontato e risolto”.
“Riteniamo pericolosi e oscuri per la democrazia questi incontri da sottoscala fatti non alla luce del sole” tuona Antonio di Pietro, che ha annunciato di non partecipere alle consultazioni promosse dal PdL sulla riforma elettorale. Una delazione dell’Idv incontrerà invece il Pd.