Il grande sogno di Lamezia Terme è la C1

Nel calcio delle scommesse e del Fisco che deve scovare a tutti i costi i furbetti per far cassa al Premier Monti, c’è chi ancora sogna ed è a terza città della Calabria. Con la sua squadra Vigor Lamezia. Fondata nel 1909 da Pietro Carlo Baccari l’iniziale denominazione era Unione Sportiva Vigor Nicastro, con “Vigor” a voler simboleggiare l’incrollabile fede e speranza nel calcio da parte dei giovani che la componevano per forza, coraggio e appunto vigore. Dalla preistorica Terza Categoria alla C2, ma mai il salto nell’agognato “paradiso” della C1 per il Lamezia, che ci prova con oculatezza economica e più convinzione nell’attuale stagione. Che ci si augura magica anche per la visita lo scorso 9 ottobre di Papa Benedetto XVI, che ha pure calpestato il manto erboso dello stadio D’Ippolito, da dove Sua Santità è partito in elicottero per la Certosa di Serra San Bruno (VV). Il mix sapientemente costruito dal ds Fabrizio Maglia e ottimamente guidato dall’emergente Massimo Costantino ha ripopolato il “D’Ippolito” entusiasmando la gente lametina nell’ammirare il gioco di Mangiapane&compagni. “Vogliamo portare il Lamezia, mai penalizzato, dove non è mai stata, dando valore e dignità a un intero comprensorio che nulla ha di meno rispetto ad altre piazze”, chiaro il presidente Paolo Mascaro, avvocato per professione e tifoso per passione. Sono passati 25 anni dall’ultima promozione diretta. Nel 1987 un certo Claudio Ranieri, attuale allenatore del’Inter, lasciò imbattuto e in vetta a Carmine Tascone l’onore di una cavalcata inarrestabile in C2, una sola sconfitta e 50 punti finali, che ogi sarebbero 71! Storia lametina passata da patron e dirigenti del valore di Anastasio, Carlei, Menniti e Ventura con l’epopea-Spelta a infiammare i tifosi. E atleti tra i più presenti in bianco verde quali Pulice, Sinopoli, Gigliotti e Lio (record-man con quasi 400 presenze). Dal 1987 sette anni di C2 e vetrina per tecnici quali Santarini, Sereni, Scorsa, Nicolini, Ardemagni e atleti come Matrecano, Mazzeo, Delle Donne, Montrone, Zancopè. Anche delusioni: due secondi posti in D, soprattutto nel 1986 dietro la Rifo Sud con l’esodo di venti bus e tremila cuori lametini a Valdiano sconfitti all’ultima giornata. Ma come dimenticare l’1-0 alla corazzata-Palermo nel 1988 in un D’Ippolito stracolmo all’inverosimile! Anche l’onta di una retrocessione da ultimi in C2 (‘93/’94), il fallimento e il purgatorio in Promozione, per conoscere la rinascita dopo due anni ad opera di due imprenditori-tifosi Cantafio e Gaetano. L’inferno di nove tornei di interregionale di fila e quindi il primo ripescaggio nel 2004 dopo aver applaudito le gesta dell’argentino Nacho Castillo (Lecce, Fiorentina e Bari in A), il più forte giocatore della storia del Lamezia con 29 gol in 29 gare (in città si legge ancora sui muri “Nacho sindaco”), voluto dal mago delle promozioni Gigi Boccolini. La storia recente ricorda nel 2007 il Lamezia di Provenza votata quale “miglior calcio d’Europa” da un apposito studio su qualità e quantità del gioco, succedendo alla Juventus. E l’anno dopo lo storico raggiungimento dei play off col saggio Fofò Ammirata in panca, fermati in semifinale dal Marcianise poi promosso in C1. Oggi però si vuole andare oltre.