La Polizia carica i pescatori, diversi manifestanti feriti

Da mercoledì mattina un folto gruppo di pescatori, almeno un centinaio, è sceso in piazza, davanti l’ingresso principale della Camera dei Deputati, contro il caro gasolio. I pescatori sono stati tenuti a distanza di sicurezza dalle transenne e dalle forze dell’ordine. Tafferugli si sono registrati intorno alle ore 16:00 con diversi lanci di petardi e bombe carta. Dopo una prima carica della polizia i pescatori hanno alzato le mani in segno di resa. Due manifestanti sono rimasti feriti, uno è disteso in terra.

I pescatori sono arrivati a Roma da tutta Italia di prima mattina, molti di loro con addosso giubbotti arancioni di salvataggio. “La Comunità Europea ci affonda”, “Vi state mangiando anche le nostre barche”, “Le regole del Nord Europa non valgono per il Mediterraneo”.

Già nei giorni scorsi, prima della manifestazione nazionale a Roma del 25 gennaio, i pescatori avevano iniziato le agitazioni. La protesta dei forconi e contro il caro gasolio investe anche il settore marittimo, dal Tirreno all’Adriatico, con le barche ferme in vari porti italiani e i pescatori sul piede di guerra per “l’enorme aumento dei costi di gestione delle imbarcazioni, e le norme Ue, che prevedono spese ingenti nell’ambito del Piano comune per la pesca”. Martedì 24 barche ferme nei porti e mercati ittici chiusi. “«Il gasolio è uno dei problemi più seri” spiegano gli operatori portuali, ma se “la pesca italiana vuole rispettare le leggi che l’Europa, di cui è fiera di far parte, ci ha dettato, vuole arrivarci senza stravolgere i propri sistemi di pesca, le tradizioni, la cultura culinaria”. “Governo e Ue -rilanciano – pretendono l’impossibile, non siamo più in grado di andare avanti, di sostenere le spese per mettere a norma le barche in base al Pcp (il Piano europeo), che dovrebbe garantire il futuro della pesca ed invece ci sta stritolando. Se proprio dobbiamo morire, vogliamo decidere noi come farlo. Siamo allo stremo anche per colpa delle banche, che hanno chiuso i rubinetti”.

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