Richiesta di scarcerazione per il Comandante della Concordia

Il legale di Francesco Schettino, Bruno Leporatti, ha annunciato che richiederà la scarcerazione del proprio assistito, attualmente ai domiciliari. Una decisione esattamente opposta a quella della Procura di Grosseto, decisa invece a richiedere al tribunale del riesame il ripristino della custodia cautelare in carcere per il comandante.

Leporotti, fra l’altro, definisce “una immane sciocchezza” le illazioni sullo stato psico-fisico del suo assistito la sera del naufragio della Costa Concordia. L’avvocato replica così a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa, secondo cui la sera di venerdì 13 Schettino avrebbe esagerato con il vino durante la cena a bordo.

Sospese nuovamente le ricerche all’interno della Costa Concordia, naufragata davanti al porto dell’isola del Giglio. Il Rov, il robottino subacqueo utilizzato attorno al relitto della nave Costa Concordia, sta effettuando una ricerca dei dispersi nell’area esterna allo scafo. Il Rov sta anche effettuando una verifica dei punti di appoggio della nave e registra immagini e dati che verranno analizzati a terra. Finora il robottino ha compiuto un’esplorazione di circa diecimila metri quadrati sia a poppa che a prua della nave.

Il relitto della nave Concordia sta subendo uno “scivolamento costante di 7 millimetri all’ora, movimento che potrebbe arrivare a 15 millimetri a prua”. Lo ha detto il professor Nicola Casagli, docente a Scienze della terra all’università di Firenze che, per conto della protezione civile sta monitorando costantemente i movimenti della nave.

Il professore ha rivelato che “il movimento dello scafo è più veloce a prua che a poppa” e che il Concordia “poggia sul fondo su due banchi di roccia”, e che la superficie di appoggio totale della nave “è di circa 1.000 metri quadrati”. Secondo l’esperto lo spostamento dello scafo potrebbe essere anche una risposta di assestamento della struttura. Sollecitazioni diverse, come moto ondoso, correnti marine, vento o choc sismici potrebbero spingere a fondo la nave. La rete di sensori e strumenti allestita per controllare lo scafo comprende anche un sistema di rilevamento satellitare capace di indicare al millimetro qualsiasi movimento.