La Consulta boccia i referendum sulla legge elettorale

Un doppio no ad entrambi i quesiti presentati dal comitato promotore del referendum sulla legge elettorale: sia, dunque, quello che chiedeva l’abrogazione totale della Calderoli, sia quello che ne chiedeva l’abrogazione per parti.

“La Corte costituzionale, in data 12 gennaio 2012, ha dichiarato inammissibili le due richieste di referendum abrogativo riguardanti la legge 21 dicembre 2005, n. 270 (Modifiche alle norme per l’elezione della camera dei deputati e del senato della repubblica). La sentenza sarà depositata entro i termini previsti dalla legge”, si legge nel comunicato. La corte era in plenum, con tutti i 15 giudici in carica, il presidente Alfonso Quaranta e giudice relatore Sabino Cassese. La decisione è arrivata dopo un giorno e mezzo di camera di consiglio. Già nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni secondo cui i giudici erano orientati a respingere la possibilità della consultazione elettorale. Arturo Parisi, uno dei promotori della raccolta di firme sui quesiti referendari, non è stupito. “Anche se il prolungamento della camera di consiglio aveva aperto la nostra attesa alla speranza, tutto posso dichiararmi fuorchè sorpreso”, ha commentato. “Noi abbiamo fatto la nostra parte” afferma l’esponente Pd, “continueremo la nostra battaglia per interpretare il milione e duecentomila firme raccolte, in modo diverso in Parlamento e ancor più di prima all’esterno di esso”.