Milano violenta, studente picchia con estintore professore

Un rimprovero costato caro ad un docente in Lombardia. L’insegnante ha richiamato un alunno che si aggirava per i corridoi con un estintore in mano, nel tentativo di spegnere una fiammata che lui stesso aveva appiccato “per scherzo”. Un rimprovero che a un professore dell’istituto professionale per la moda e la grafica Caterina da Siena è costato quattro denti rotti, un trauma facciale e una contusione al ginocchio. In risposta al richiamo del docente, il ragazzino si è voltato e gli ha scaraventato l’estintore in faccia, colpendolo con violenza e mandandolo in ospedale, dove è stato medicato e dimesso.

Angelo F., l’insegnante poi ferito, stava facendo lezione in quell’aula quando ha visto entrare fumo nella stanza e si è precipitato fuori per capire cosa stesse succedendo. Davanti a lui si è ritrovato l’alunno che era nel frattempo corso a prendere l’estintore, per spegnere il fuoco o per continuare nell’assurdo scherzo imbrattando di schiuma l’aula. L’insegnante, trovandoselo di fronte, gli chiede anzitutto spiegazioni. A quel punto, gli mette una mano sulla spalla, nel tentativo di farlo ragionare e porre fine all’assurda trovata. Ma il ragazzino si gira e gli tira l’estintore direttamente sulla faccia e sul ginocchio, in una reazione di rabbia incontrollata.”Un studente con una situazione familiare difficile, non nuovo a episodi del genere”, metterà a verbale la polizia, intervenuta nella scuola poco dopo con due volanti.  Il professore è stato portato di corsa in ambulanza all’Istituto clinico Città Studi nello stupore generale di studenti, bidelli e professori. Dopo essere stato medicato al pronto soccorso, è stato poi dimesso con una prognosi di 15 giorni. Tornerà a scuola al termine del periodo di malattia deciso dai medici.

Al momento, da parte della scuola e dello stesso insegnante, non sarebbe stata sporta nessuna denuncia alle forze dell’ordine. Solo una segnalazione al commissariato Lambrate da parte della preside, per un “episodio di intemperanza”. “È stata una bravata di un ragazzo che ha problemi di crescita e di esuberanza — spiega la preside, Clara Magistrelli, che ha in ogni caso ha sospeso l’alunno — si sentono piccoli geni incompresi, fanno scemenze in un’età molto difficile. E l’insegnante era solo intervenuto per placarlo, dimostrando senso civico e anche coraggio nell’affrontare con prontezza il problema. Quanto al ragazzo, dobbiamo tutelare chi è in difficoltà. Non abbiamo alcuna intenzione di allontanarlo dalla scuola o di prendere provvedimenti che possano danneggiarlo. Un atteggiamento inutilmente vendicativo non servirebbe a nessuno”.