Condanna per il rogo al campo nomadi di Torino

“Oggi doveva essere a Torino una giornata dedicata ai diritti delle donne con la manifestazione in piazza Castello di Se non ora quando.

Invece, la nostra città è sotto i riflettori nazionali per  un gravissimo episodio: il raid che ha  che ha distrutto con il fuoco due baracche nel campo nomadi abusivo nei pressi della Continassa, come rappresaglia alla denuncia di stupro, rivelatasi poi falsa.

Non abbiamo timore di qualificare questo episodio come un fenomeno molto preoccupante di razzismo.

Non c’è nessuna ragione o disagio che possa giustificare una violenza simile.

Siamo molto soddisfatti che i due ministri, Cancellieri e Riccardi, abbiano preso posizione rimarcando come questo fatto non sia degno di un Paese civile.

Anche il sindaco Fassino ha definito questo episodio come inaccettabile in una città che si è sempre distinta per l’accoglienza.

Manca  finora la voce del presidente della Regione, Roberto Cota, che appartiene al partito che voleva promuovere le “ronde padane”, fortunatamente risultate un buco nell’acqua, ma che certo non hanno contributo al diffondersi di una cultura dell’integrazione.

E ci chiediamo come mai, dato lo slogan della manifestazione “Adesso basta, ripuliamo la Continassa”, non ci sia stato un maggior dispiegamento delle forze dell’ordine, quando invece altre manifestazioni vedono  imponenti schieramenti in campo.

Crediamo che ciò che è capitato debba necessariamente portare ad una riflessione da parte di tutti”.

E’ quanto scrive in una nota stampa il consigliere regionale piemontese Monica Cerutti, Sinistra Ecologia Libertà.