Firenze turbata dopo l’attentato in curia

E’ una pistola calibro 7,65 l’arma con cui è stato ferito venerdì il segretario dell’arcivescovo di Firenze, don Paolo Brogi. Lo ha stabilito l’accertamento balistico della polizia scientifica. Sul selciato è stato recuperato il bossolo dell’unico colpo sparato dall’aggressore prima di fuggire.

Un uomo le cui caratteristiche corrispondono alla descrizione di quello che ha sparato al segretario del vescovo di Firenze Giuseppe Betori è stato bloccato dalla polizia in piazza Santo Spirito. Il fermato aveva con sé una pistola. Si tratterebbe di un clochard e non sarebbe tra i 5 già fermati che sono in questura. Si è poi saputo che il  clochard bloccato in piazza S. Spirito aveva in tasca una scacciacani. E’ quanto si apprende da fonti investigative. L’uomo è stato tuttavia portato in questura per essere identificato.

L’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha detto di non aver mai ricevuto minacce. Secondo una prima ricostruzione l’uomo è entrato nel palazzo dall’ingresso posteriore (in piazza dell’Olio), mentre anche l’auto di Betori, che aveva a fianco il segretario stava entrando dalla porta carraia.

Quando Don Paolo Brogi  è sceso dall’auto l’uomo ha chiesto di parlare con il vescovo, ma il segretario ha risposto che non era il momento. L’uomo ha sparato, sembra un solo colpo, ferendo Don Paolo, mentre Betori si trovava ancora a bordo dell’auto.

Betori è sceso dall’auto per soccorre Don Paolo, mentre altre persone stavano arrivando dall’interno del palazzo.

L’uomo ha farfugliato qualcosa.  Il segretario forse ha cercato di difendere il vescovo. E’ stato colpito da un proiettile all’addome, non sarebbe grave. L’uomo è scappato. Il segretario è stato portato a Santa Maria Nuova è in prognosi riservata, ma è vigile e cosciente. E’  stato sottoposto a una tac. Secondo fonti sanitarie, la tac avrebbe escluso lesioni a organi vitali. Tuttavia, i chirurghi sono intervenuti per valutare direttamente l’importanza delle lesioni.

 Il proiettile è passato vicino al fegato, al rene e ”vicinissimo alla aorta: se l’avesse colpita sarebbe morto immediatamente”. Lo hanno detto i sanitari dell’ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova descrivendo le condizioni di don Paolo Brogi. Il sacerdote è giunto in ospedale sveglio e lucido e ”emodinamicamente stabile”. I sanitari hanno spiegato che la pallottola è entrata dall’emitorace anteriore destro senza toccare alcun organo vitale e nessuna struttura vascolare primaria. Don Paolo Brogi è stato sottoposto ad un intervento chirurgico esplorativo e per rimuovere un proiettile.

“L’unica mia preoccupazione è per don Paolo”. Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori riferendosi al suo segretario. ”Mi rasserenano – ha aggiunto – le notizie che arrivano dall’ospedale perché sono confortanti. Prego per lui e con me lo fanno tanti altri”.

”L’impressione dell’arcivescovo Giuseppe Betori è che fosse uno squilibrato”. Così il portavoce del vescovo, Enrico Viviano, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quale ipotesi abbia la curia riguardo la matrice dell’aggressione a Betori e al suo segretario, Brogi, rimasto ferito.

Don Paolo Brogi  è  originario di Castel Fiorentino. E’ nato il 22 gennaio 1969, la data dell’ordianzione è il 10 giugno 2001. Prima di  diventare segretario particolare dell’arcivescovo di Firenze e’ stato cappellano all’Impruneta e poi parroco a Montelupo. Ha operato anche nelle parrocchie di Samminiatello e Sammontana. E’ stato poi chiamato a Firenze per ricoprire la funzione di segretario dall’arcivescovo. Dal 2008 infatti segue monsignor Betori.