Crisi, vertici e manovre ma il sistema non regge ed il collasso è evidente

I ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali dei Sette Grandi si riuniscono d’emergenza, in conference call, ”alla luce delle nuove tensioni” sui mercati, con la crisi del debito in Europa e il downgrade degli Stati Uniti deciso da Standard & Poor’s. E cercano di riportare fiducia sui mercati, che con la perdita della tripla A degli Usa, si trovano ad affrontare il test maggiore dal collasso di Lehman Brothers. ”Accogliamo favorevolmente le decise azioni prese negli Stati Uniti e in Europa”, afferma il G7 nel comunicato diffuso dopo la riunione e poco prima dell’apertura della Borsa di Tokyo. I ministri e i governatori ritengono che il piano approvato dagli Stati Uniti si tradurra’ in una ”sostanziale riduzione del deficit nel medio termine”. Per l’Europa il G7 accoglie con favore le decisioni del vertice europeo del 21 luglio e chiede ”una rapida e completa attuazione degli accordi raggiunti. Accogliamo favorevolmente le dichiarazioni in questo senso di Francia e Germania. E accogliamo favorevolmente le dichiarazioni del consiglio direttivo della Bce. Le tensioni sperimentate da Italia e Spagna non riflettono e non cambiano le fondamentali garanzie. Accogliamo favorevolmente le ulteriori misure annunciate da Italia e Spagna per rafforzare la disciplina fiscale e sostenere la ripresa dell’attività economica e la creazione dell’occupazione. I leader dell’area euro hanno indicato chiaramente che il coinvolgimento del settore privato in Grecia è una misura straordinaria dovuta a circostanze uniche che non sarà applicata a nessun altro paese dell’area euro”. Al termine della riunione straordinaria del Consiglio direttivo, l’Eurotower annuncia: ”interverremo attivamente sul programma sui titoli di stato”. E gli acquisti, secondo il Wall Street Journal ”saranno massicci”. Il consiglio direttivo della Bce ”accoglie favorevolmente gli annunci fatti dai governi di Italia e Spagna rispetto alle nuove misure e – si legge in una nota – alle riforme nei settori del bilancio e delle politiche strutturali”. Il Consiglio considera ”una decisiva e veloce attuazione da parte dei due governi come essenziale per aumentare sostanzialmente la competitività e flessibilità delle loro economie e ridurre rapidamente i deficit pubblici”. Apprezzando la posizione congiunta di Francia e Germania di portare avanti l’accordo Ue del 21 luglio scorso per il salvataggio della Grecia e il ruolo del fondo Efsf salva stati, la Bce dà luce verde al programma di acquisto di titoli di Stato senza citare i paesi interessati. L’Eurotower ricorda che il programma di acquisto titoli è stato creato per aiutare a ristabilire una migliore trasmissione delle decisioni di politica monetaria e assicurare la stabilità dei prezzi nell’area euro. Dopo la richiesta formale fatta al governo italiano e accolta in meno di 24 ore dall’esecutivo di Roma, di anticipare il pareggio di bilancio di un anno dal 2014 al 2013, il quadro era cambiato rispetto alle perplessità espresse da alcuni componenti del board nei giorni scorsi. Anche la Spagna ha annunciato misure aggiuntive da approvare entro un mese chiedendo in cambio alla Bce di fare il suo dovere per calmare i mercati. L’implicita smentita dell’acquisto di titoli di stato di Italia e Spagna fatta da Trichet giovedì scorso aveva causato un vero tracollo degli spread dei due paesi oltre quota 400 punti, arginato solo in parte dall’intervento individuale delle banche centrali di Roma e Madrid. Per questo e anche per il taglio del rating Usa da parte di S&P, da più parti nell’Eurozona si era invocata la conference call della Bce, iniziata verso le 18, dopo quella del G20 e prima di quella del G7. In serata è arrivata poi la nota congiunta di Francia e Germania che apprezzava le misure varate dall’ Italia (e dalla Spagna) chiedendone però, con toni appena velati dalle forme diplomatiche, un’attuazione rapida e piena come condizione per ristabilire la fiducia dei mercati dando così un sostanziale via libera all’Eurotower.