Gioia Tauro, Mct non lascia margini di trattativa oppure sarà mobilità

Impossibile dialogare. La rottura delle trattative tra sindacati e Mct sulla gestione degli esuberi nel porto di Gioia Tauro in Calabria si è verificata, secondo quanto riferito da fonti sindacali, per l’indisponibilità del management di Mct ad aprire un confronto sull’organizzazione del lavoro e sull’applicazione dell’alternanza mezzo-terra dei portuali. Ilterminalista, dopo aver accettato la proposta della rotazione della Cigs, aveva introdotto alcuni criteri con i quali, attraverso un punteggio da zero a cinque, dovevano essere rideterminati, con verifica trimestrale, i numeri della rotazione. Tra i criteri individuati da Mct vi erano quelli della presenza al lavoro, il comportamento e il merito e a partire dal primo novembre 2011 anche quello della produttività e cioè gli operatori dei piazzali (gruisti e carrellisti) dovevano effettuare una performance di almeno 30 movimenti di container all’ora. Su questo punto le organizzazioni sindacali avevano posto come pregiudiziale un confronto sull’organizzazione del lavoro, condizione ritenuta necessaria per puntare ad un miglioramento della produttività. Su questo punto Mct, secondo quanto riferito da fonti sindacali, si sarebbe irrigidita facendo scattare la rottura della trattativa. Da qui la decisione spontanea dei lavoratori impiegati nel turno di lavoro dalle ore 19:00 alle ore 01:00 e di quello successivo di astenersi immediatamente dall’attività bloccando quindi il porto. I dirigenti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sul stanno valutando se convocare subito un’assemblea straordinaria con tutti i lavoratori. Per oggi era in programma un incontro alla Giunta regionale a Catanzaro ma, a questo punto, non è detto che si svolga.