Incendio alla Tiburtina, disagi avanti per un mese

I vigili del fuoco hanno spento il violento incendio divampato domenica mattina, intorno alle 4, nella centrale elettrica della stazione ferroviaria di Tiburtina a Roma. Iniziano ora le operazioni di raffreddamento della vecchia struttura dichiarata inagibile e a rischio crollo (salvo, invece, il nuovo fabbricato che ospita gli uffici dell’Alta Velocità). “Appena sarà possibile entrare verificheremo i danni. Ma ci è sembrato un classico incendio generato da cause elettriche. Al 90% escludiamo cause diverse” ha detto il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma Massimo Gaddini. I disagi continueranno a lungo: “Questo brutto incidente crea molti problemi non solo nella giornata di oggi ma li creerà per il prossimo mese” annuncia il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Si prevedono, per tutta la giornata di domenica, gravi conseguenze per la circolazione dei treni di tutta Italia, dove già si registrano forti ritardi. Le Ferrovie dello Stato hanno invitato “a non prendere il treno qualora il viaggio preveda il passaggio attraverso Roma Tiburtina. Abbiamo fatto sopralluoghi da questa mattina. Il primo obiettivo è di alzare il livello del servizio, sia per le ferrovie regionali, sia per la lunga percorrenza” spiega l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. “L’incendio che si è sviluppato stanotte alla stazione Tiburtina di Roma, nodo strategico della rete ferroviaria italiana, determina una situazione molto seria” conferma il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli. Dalle prime ricostruzioni, ad andare a fuoco sarebbe stata la “sala relais” della stazione Tiburtina, cioè la centrale elettrica che comanda gli scambi dei binari, i semafori e tutto il traffico che transita per lo scalo al momento considerato inagibile. La causa potrebbe essere un corto circuito. La centralina è nuovissima. Le Ferrovie evidenziano che “non c’era stata alcuna informazione dagli apparati e dai sistemi che potesse far prevedere quanto avvenuto”. A quanto si è appreso però, scoppiato l’incendio non sarebbe scattato alcun allarme automatico. Sono stati i tecnici a chiamare i vigili del fuoco. “Il punto d’innesco delle fiamme è ancora da individuare – precisa Cari – non si esclude che il fuoco possa essere partito dal basso. Ha comunque interessato i locali dove ci sono gli uffici e la centrale di comando”. Tramonta l’ipotesi del dolo, anche se non del tutto esclusa. La stazione Tiburtina è un fondamentale snodo dell’Alta Velocità. “Il clima è sotto gli occhi di tutti ma avevamo già rinforzato i controlli che quotidianamente vengono predisposti sia nelle stazioni di maggior transito che in quelle minori” precisa il responsabile della polizia giudiziaria della Polfer del Lazio, Marco Napoli. “Al momento il dolo non ci risulta, certo non lo escludiamo, ma non ci sono tracce evidenti” conferma Luca Cari. Secondo le testimonianze, circa una decina di dipendenti delle Ferrovie lavoravano la scorsa notte nella sala comandi e hanno raccontato di non aver sentito rumori di esplosioni, ma di aver solo visto il fumo uscire dalle cabine elettriche. E Trenitalia precisa di non aver mai smentito l’ipotesi dolosa dell’incendio: “Nessuna società del Gruppo è in grado al momento di formulare, smentire o confermare alcuna ipotesi sulla causa dell’incendio. Un compito peraltro di pertinenza degli organismi tecnici dei vigili del fuoco e degli inquirenti”. Tutti i treni regionali con destinazione Tiburtina sono stati deviati a Termini e gli altri treni in arrivo dal sud sono costretti a transitare lentissimi. Trenitalia fa sapere che “per garantire comunque il collegamento Nord-Sud e il traffico locale, ha reso disponibili due linee “passanti”: una linea per il trasporto regionale e una per i treni di media-lunga percorrenza, con una capacità di quattro treni all’ora per ognuna delle due linee (due per ogni senso di marcia)”. Pubblicato on line, sulle pagine di FS News, l’elenco dei treni di norma in transito a Tiburtina, che domenica circoleranno regolarmente o saranno deviati lungo la linea tirrenica.