Napoli, i napoletani si risvegliano spremuti al centesimo dal sindaco De Magistris

Monnezza, disoccupazione e tasse. E’ questo il bigliettino da visita del nuovi sindaco Luigi De Magistris la cui amministrazione ha varato il suo primo bilancio previsionale, redatto dall’assessore competente Riccardo Realfonzo. Lotta agli sprechi, tagli pesanti ma nessuna contrazione dei servizi e meno che mai aumenti delle tariffe. Nonostante 120 milioni di tagli tra governo e Regione. Chiarito questo la mazzata c’è stata e nemmeno di poco conto: “Le riduzioni delle spese riguardano in maniera diffusa tutti i settori e pertanto coinvolgono tutti i servizi e gli assessorati del Comune – scrive l’assessore nella sua relazione – a cui è stato richiesto grande senso di responsabilità, vista la situazione di enorme difficoltà dei conti ereditata, chiedendo di eliminare o ridurre tutto ciò che si ritiene eliminabile o comunque rinviabile ad un momento futuro”. Nella sostanza nella manovra di aggiustamento fra un paio di mesi si potrà aggiungere laddove si è tolto troppo e tagliare di più dove si è tolto di meno. I numeri, mai come nel caso del bilancio, sono lo specchio di quello che si fa. Allora dei 107 milioni di tagli effettuati ben 24 sono stati tolti a scuola, trasporti e cultura. Sei milioni sono stati tolti alle politiche sociali. Quasi 50 milioni tagliati alle spese di gestione del personale e la stessa cifra è stata depennata dai conti delle partecipate. Quello che preoccupa di più, tuttavia, è “la gravissima situazione di cassa dell’ente che non riesce a recuperare crediti per 3,3 miliardi di euro”. Una montagna di soldi che farebbero di Palazzo San Giacomo una banca importante. Realfonzo ha stilato un programma in dieci punti per il risanamento. Riorganizzare il sistema delle riscossioni fissando target precisi per le dirigenze comunali legati strettamente ai premi di produttività; lotta alla evasione fiscale, in primo luogo Tarsu, Cosap, Ici mediante il ripristino e il rafforzamento della “task force” contro l’evasione istituita nel 2009 d’intesa con Polizia Municipale, Agenzie fiscali, Guardia di Finanza enti gestori dei servizi a rete; riorganizzazione della macchina comunale con soppressione e accorpamento di direzioni e uffici e contenimento delle retribuzioni più elevate; abbattimento dei debiti fuori bilancio e riorganizzazione del lavoro dell’Avvocatura finalizzata alla riduzione dei contenziosi; taglio dei costi della politica come la riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione nelle partecipate; tagli a consulenze, staff, auto blu e benefit; contenimento dei contratti di dirigenza esterna ed eliminazione dei contratti d’oro. E ancora: riorganizzazione delle società partecipate mediante alienazione di quote e dismissioni in settori non strategici; vendita del patrimonio immobiliare ad uso abitativo consentendo agli inquilini di divenire rapidamente proprietari mediante un piano che renda compatibili giustizia sociale e razionalità economica per il Comune; gestione efficiente del patrimonio immobiliare: radicale revisione dell’appalto di gestione in essere alla scadenza del contratto della Romeo; reperimento di nuove fonti di entrata, mediante una riorganizzazione degli uffici preposti alla gestione dei fondi europei e infine, puntare a fare del Comune un’esperienza all’avanguardia “nel campo delle energie rinnovabili”.