Ecco le novità nella manovra economica

 Il testo della manovra come sta uscendo dal primo passaggio a Palazzo Madama prevede diversi cambiamenti rispetto al decreto originario, volte a raggiungere un significativo risparmio per le casse dello Stato fin dal 2012. Si anticipa al primo gennaio 2013 (anzichè dal 2014) l’aggancio delle pensioni all’aspettativa di vita. Lo prevede l’emendamento definitivo del relatore alla manovra. Dal 2013 dunque – si legge nel testo – l’incremento sarà di 3 mesi perchè verrà assorbito l’incremento della speranza di vita già registrato nel triennio precedente risultante superiore (4 mesi). Per gli anni successivi (dal 2016) la stima degli adeguamenti triennali è pari a 4 mesi fino a circa il 2030 con successivi adeguamenti inferiori (3 mesi) fino al 2050 circa. L’adeguamento cumulato al 2050 è pari a circa 3 anni e 10 mesi. Previsto anche un contributo di solidarietà fino al 2014 per le cosiddette pensioni d’oro, cioè superiori ai 90 mila euro annui. Il contributo ammonta al 5% per la parte eccedente i 90.000 euro, e del 10% per la parte eccedente i 150.000 euro. Sale poi dal 45 al 70% rispetto al testo originario della manovra l’indice di indicizzazione delle pensioni medie, ammontanti a circa il triplo degli assegni minimi (attorno ai 1.428 euro al mese). Confermato la piena indicizzazione inferiori a quella soglia e l’azzeramento per quelle superiori a cinque volte il minimo, ciò di circa 2.380 euro mensili.  Scatta subito il taglio delle agevolazioni fiscali che non verrà applicato soltanto se entro il 30 settembre 2013 sarà esercitata la delega con la riforma fiscale. Il taglio sarà del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 e il gettito previsto da destinare alla correzione del deficit sarà pari a regime a 20 miliardi (4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014). Cambia l’imposta di bollo sui conti depositi titoli. Un emendamento del relatore alla manovra economica depositato in commissione Bilancio al Senato stabilisce che l’imposta con periodicità annuale sarà di 34,2 euro per importi inferiori ai 50mila euro; 70 euro per importi pari o superiori a 50mila euro e inferiori a 150mila euro; 240 euro per importi pari o superiori a 150mila euro e inferiori a 500mila euro; 680 euro per importi pari o superiori a 500mila euro. Inoltre, a partire dal 2013 l’imposta con periodicità annuale sarà di 230 euro per importi pari o superiori a 50mila euro e inferiori a 150 mila euro, di 780 euro per importi pari o superiori a 150mila euro e inferiori a 500mila euro e di 1.100 euro per importi pari o superiori a 500mila euro. Nella relazione tecnica dell’emendamento si precisa che secondo dati Bankitalia risulta un numero complessivo di circa 22 milioni di conti titoli e la norma porterà un recupero di gettito di circa 897 milioni di euro annui per i primi due anni e di circa 2.525 milioni di euro per gli anni a partire dal 2013. Scatta da subito anche il ticket sanitario da 10 euro sulla diagnostica e la specialistica e da 25 euro sui codici bianchi del pronto soccorso. Vanno a regime gli aumenti provvisori delle accise sui carburanti. Cambiano i criteri di virtuosità dei comuni per l’applicazione del patto di stabilità interno. Un emendamento prevede che il primo di tali criteri vi sia la “convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard”. Un altro criterio sarà “l’aver operato dismissioni di partecipazioni societarie”. Previsti tagli dei trasferimenti alle regioni. La quota di ammortamento finanziario deducibile non sarà superiore al 2% del valore dei beni in concessione. Per le imprese concessionarie di costruzione e gestione autostrade e trafori la percentuale è pari invece all’1%. Il limite massimo dell’accantonamento passa così dal 5% all’1% del costo del bene e gli accantonamenti sono deducibili in quote costanti nell’esercizio stesso e nei 5 anni successivi. la disposizione si applica da subito. I piccoli comuni dovranno associarsi già dal 2011 per l’espletamento di almeno due funzioni fondamentali loro spettanti dall’attuale legge. Entro il 2012 dovranno esercitare in forma associata quattro funzioni fondamentali ed entro il 2013 tutte e sei le funzioni fondamentali loro spettanti.  L’aliquota addizionale del 10%, su bonus e stock option, che si applica alla parte dello stipendio variabile per la quota che eccede il triplo della parte fissa della retribuzione si applica ora invece direttamente a tutta la parte eccedente.