Napoli, caos rifiuti si ammalano i bambini

Un primo campanello d’allarme arriva dalla rete dei pediatri: nell’ultimo mese, da quando cioè la situazione dei rifiuti abbandonati per le strade si è aggravata, affermano i medici, si è registrato un aumento del 10-20% delle patologie respiratorie tra i bambini. E la causa, è l’allarme lanciato dagli specialisti, è da ricercarsi nei roghi di immondizia che, fortemente tossici, continuano ad essere segnalati anche in queste ore. I dati cambiano, invece, per quanto riguarda le malattie respiratorie. Nell’ultimo periodo si è riscontrato un aumento percentuale significativo di disturbi quali asma, tosse, faringiti e bronchiti asmatiche nei bambini, soprattutto in quelli più predisposti come, ad esempio, i bambini allergici. I primi a pagare le conseguenze dell’emergenza rifiuti a Napoli sono, dunque, i bambini. Altro consiglio è quello di consumare cibi ben cotti. E non solo i pediatri si sono attivati per monitorare l’evolversi dell’emergenza. Anche i medici di famiglia, spiega il segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Giacomo Milillo, “hanno attivato sul territorio napoletano un monitoraggio in particolare su tre tipi di patologie: le malattie della pelle e quelle respiratorie, suscettibili di un aumento dell’incidenza a causa dei roghi di immondizia, e le patologie gastrointestinali, eventualmente collegabili a infezioni batteriche da rifiuti”. Per il momento, “nella popolazione adulta – afferma Milillo – non sono stati riscontrati dati epidemiologici significativi”. Ma il prevedibile aumento delle temperature nei prossimi giorni, conclude l’esperto, “è sicuramente un fattore di rischio in più, perchè il caldo facilita la fermentazione dei rifiuti per strada e la proliferazione dei batteri patogeni”. Intanto la raccolta straordinaria 24 ore su 24 iniziata con la firma dell’ordinanza del sindaco Luigi De Magistris sta facendo diminuire, se pure lentamente, la giacenza di immondizia a Napoli. Anche se la situazione è diversa zona per zona, e i cumuli di rifiuti non risparmiano nemmeno il centro cittadino e le strade dello shopping, secondo le stime di Asia, azienda a totale partecipazione del Comune che gestisce la raccolta, a terra ci sarebbero 1.720 tonnellate da recuperare. Molto pesante invece la situazione nell’hinterland napoletano, soprattutto nell’area flegrea.