Butera come Filandari, il sud ed i massacri familiari

Caltanissetta ricade nell’incubo dei retaggi di una Sicilia barbara e violenta. Oggi a mettere in cattiva luce questa terra operosa il massacro inizialmente riportato a Gela ma di fatto avvenuto nelle campagne tra Butera e Riesi. Una scena raccapricciante si è presentata agli occhi dei carabinieri, avvertiti da una telefonata anonima. Nel cortile interno di una villetta c’erano i corpi crivellati di colpi di pistola di Giuseppa Culino, 45 anni, e del figlio tredicenne, Salvatore Militano. L’assassino li ha uccisi a colpi di pistola. Su una collina a un chilometro dall’abitazione, le forze dell’ordine hanno poi trovato il corpo di Filippo Militano, marito e padre delle altre vittime. La strage è stata compiuta probabilmente all’alba. E’ probabile che l’assassino si fosse recato in casa Militano per uccidere solo il capo famiglia. Salvatore Militano però era già a lavoro. A quel punto l’omicida potrebbe aver costretto la moglie a rivelargli dove si trovava il marito, uccidendola subito dopo con sei colpi di pistola. Anche il figlio tredicenne, che ha assistito alla scena, è stato colpito con ferocia con cinque colpi alla testa. Il suo corpo senza vita era poco lontano a quello della madre.  Subito dopo, il terzo delitto. L’uomo è stato sorpreso dall’omicida, che gli ha sparato alla testa, mentre era su un trattore. Alla base del triplice omicidio potrebbero esserci questioni legate a conflitti ed interessi sulla proprietà dei terreni. Attorno al luogo del delitto solo silenzio. Nei terreni vicini, i contadini, hanno continuato a lavorare, sotto il sole cocente del primo giorno d’estate. Il terribile episodio ricorda la strade di Filandari (VV) di Natale scorso in Calabria.