Vibo Valentia, l’Udc volta le spalle a De Nisi e prepara l’imboscata

Mossa a sorpresa dell’Udc che ha “preso” con sé quattro consiglieri provinciali in quota Avvenire e libertà. In questo modo lo scudocrociato allarga la base del consenso e aumenta il peso contrattuale ad ogni livello e con qualsiasi alleato. E per tenere a battesimo questo evento si sono presentati il coordinatore regionale Gino Trematerra e la presidente del partito Marisa Fagà, il segretario provinciale Iconio Massara con la presidente Sabrina Caglioti, l’assessore regionale Francescantonio Stillitani ed i parlamentari Mario Tassone e Roberto Occhiuto. Un dato non di poco conto visto che a sorpresa i quattro “voltano” le spalle al centrosinistra e al presidente Francesco De Nisi. Alla Provincia il gruppo dello scudocrociato, il cui capogruppo in questo momento è Francesco Bilotta, da oggi è composto da cinque consiglieri. Al fianco di Bilotta siederà anche Francesco Miceli (in foto), attualmente vice presidente del Consiglio; alle elezioni provinciali era il candidato alla presidenza del Popolo della Libertà. Nell’Udc anche Giuseppe Barilaro, presidente del Consiglio ed eletto nella lista ispirata da Lidio Vallone “Democratici vibonesi”. Insieme a lui anche Giuseppe Raffele e Giuseppe Rodolico; il primo eletto nella lista “Partecipazione democratica” ispirata dal consigliere regionale Bruno Censore; Rodolico, invece, era stato eletto nella formazione del Pd. Una “vendetta” verso il Pd, che si legge a chiare lettere nelle parole di Giuseppe Barilaro. “Un partito dalla diaspora infinita, un soggetto politico dove non possono convivere due culture profondamente diverse: quella dei cattolici impegnati in politica e quella della sinistra. Inoltre questo partito non ci ha dato la possibilità di eleggere gli organismi statutari, va avanti con il commissariamento. Noi vivevamo nel disagio. Sulla base della nostra tradizione culturale e politica, pertanto, non potevamo che approdare all’Udc”. Barilaro peraltro è alla presidenza del consiglio. Francesco Miceli è quello che sorprende più di tutti. Era stato candidato presidente nel 2008 con il PdL per poi “allearsi” con De Nisi, il suo sfidante ed oggi andargli nuovamente contro. Chi aveva immaginato che entrando nell’Udc potesse anche aspirare ad eventuale posto in una giunta di centrosinistra dovrà scordarselo. Poco importa che qualche settimana fa i consiglieri che ancora indossavano la casacca di Avvenire e libertà avessero chiesto prima due posti in giunta e a distanza di poco tempo l’azzeramento dell’esecutivo. Ora andranno all’opposizione.