Zio Michele ricoverato in ospedale a Taranto

Michele Misseri dopo neppure quattro ore di libertà, considerava un’ossessione il ritorno in via Deledda. Lui solo nella casa dove fu uccisa Sara, senza la moglie Cosima e la figlia Sabrina, rinchiuse nel carcere. Il contadino dava segni di squilibrio tanto che verso la mezzanotte i carabinieri hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118. I medici, dopo averlo visitato, hanno prescritto un trattamento sanitario obbligatorio. Così Misseri è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Taranto dove è stato ricoverato. E’ l’ennesimo colpo di scena di una giornata senza fine che ha visto prima Cosima e Sabrina fare scena muta davanti al giudice e poi la decisione di liberare Misseri per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Zio Michele ha lasciato il carcere di Taranto alle ore 19:20 a bordo di un fuoristrada grigio con i vetri oscurati: a bordo la figlia Valentina ed un uomo, forse un altro familiare, alla guida. Misseri aveva il capo nascosto da una coperta. Davanti al carcere c’era un capannello di curiosi: alla vista dell’auto con Misseri a bordo è partito qualche applauso.  Un’ora dopo, esattamente alle ore 20:15, ha varcato i cancelli della villa di via Deledda, ad Avetrana. Sbarbato di fresco, indossava una camicia a quadroni e un sacco della spesa verde, di quelli che si vendono nei supermercati in altenativa ai sacchetti biodegradabili. I termini per la custodia cautelare del contadino di Avetrana, in carcere dal 6 ottobre quando con la sua confessione fece ritrovare il corpo di Sara Scazzi nella cisterna, erano ormai scaduti. Così il gip ha firmato l’ordine di scarcerazione che sta per essere eseguito. Il contadino è in carcere dal 6 ottobre dello scorso anno. Quella notte fece ritrovare il cadavere della nipote Sara Scazzi e ammise di averla assassinata dopo un fallito approccio di natura sessuale. Da quel giorno, però, l’uomo ha cambiato sette volte la sua versione dei fatti, ma soprattutto le indagini della procura di Taranto hanno portato a una totale rivisitazione della dinamica del delitto che ha ridimensionato il ruolo di zio Michele, a questo punto accusato solo di accultamento del cadavere. Al Misseri è stato imposto l’obbligo di presentarsi ogni giorno alla caserma dei carabinieri di Avetrana.