Vibo Valentia, lavoratori Eurocoop tirati dalla giacchetta

“I 164 lavoratori dipendenti della Eurocoop non sono degli oggetti che possono essere adulati, vezzeggiati o imboniti con l’intento di rendersi interessanti per recuperare un consenso che non c’è mai stato. Difatti, il Segretario della Filcams parla dei suoi iscritti in seno alla Eurocoop, ma di questi conosce per la quasi totalità solo il cognome mentre i lavoratori non sanno neppure chi lui sia, poiché da questo sindacalista non hanno mai avuto alcuna assistenza o contributo. La Filcams, all’interno di quell’azienda conta, per oggi e solo per oggi di 7 iscritti che, presumiamo alla fine di questa giornata diminuiranno ancora di più: sono persone in carne ed ossa che sanno bene chi li ha aiutati a trovare un lavoro e conoscono altrettanto bene il valore degli stessi nel momento in cui la fase cruciale della conclusione delle risorse finanziarie si avvicina. La mobilitazione, attivata dalla Cisl e dalla Uil, già da fine ottobre 2010 a conclusione di una serie di assemblee con i lavoratori, non è stata concepita con l’intento di escludere qualcuno, semplicemente le due sigle hanno ritenuto che le loro forze fossero sufficienti ad assicurare le risposte necessarie ai lavoratori né sono disponibili a far sedere, a tavola apparecchiata, commensali a scrocco. Non può pensare il Petrolo di campare di rendita all’infinito e acquisire consenso sul lavoro di altri. Ciò non vuol dire che qualunque organizzazione non possa attivarsi, motu proprio, per tentare di raggiungere il medesimo risultato, semplicemente per tutta una serie di posizioni a livello nazionale e poi di atteggiamenti e di comportamenti poste in essere principalmente dal Segretario Vibonese della Filcams si ritiene di non poter percorrere nessun pezzo di strada assieme. La Cisl e la Uil ritengono inopportuno aggregarsi a mobilitazioni di lavoratori attivate da altri sindacati e mai lo farebbero, ci pare altrettanto inopportuno che altre organizzazioni pretendano di aggregarsi alle nostre mobilitazioni. Se qualcuno soffre di sindrome da isolamento non possiamo farci niente, ci può  dispiacere umanamente, ma nient’altro. Per quanto attiene alle considerazioni circa le responsabilità che possono attribuirsi al Sindacato ha rispetto al mancato sviluppo del territorio, noi non siamo indenni da critiche, ogni sindacato può percentualmente al grado di rappresentatività assumersi le colpe rispetto alla dignità che ognuno ci ha messo nell’intraprendere tutta una serie di azioni: lì i giudizi possono diventare più articolati ed oggettivi. Ad esempio, non si possono lanciare impunemente anatemi che possono avere un effetto boomerang, difatti a provocare interlocutori molto informati come noi lo siamo,si rischia di  trovarsi di fronte alla messa in piazza di quello che si è “combinato” nel corso dell’onorata carriera,basta soltanto chiedercelo. Il Segretario della Filcams può adombrare allusioni per tentare di coinvolgere tutti in un calderone maleodorante,noi ribadiamo soltanto che le nostre iniziative possono non essere state efficaci perché talvolta ci siamo scontrati con la loro evanescenza nell’affrontare le questioni specialmente se gli interlocutori erano rappresentanti di governi amici,a livello locale,regionale e nazionale. Le critiche sulla stampa sulle gesta dei sottoscritti,possono starci,ma fino ad un certo punto, purtroppo per Petrolo le sue gesta sono oggetto invece di grande interessamento della Procura della Repubblica”. Lo scrivono in una nota congiunta i segretari generali provinciali di Vibo Valentia della Cisl  Sergio Pititto e della Uil Luciano Prestia.