Gioia Tauro, rilancio del Porto secondo Universal Services

Il rilancio e la valorizzazione del Porto di Gioia rappesentano due tasselli importanti per tutta l’economia della Calabria. Due tasselli importanti presenti da anni sui tavoli dell’amministrazione della Regione Calabria e delle imprese coinvolte. Infatti, la recente sottoscrizione dell’accordo di Programma Quadro (Apq) a Roma, che comporta nuovi e necessari investimenti sull’Area di Gioia Tauro.  E’ certamente fondamentale nelle logiche di sviluppo del Porto. Ancora prima dei politici, però, sono gli imprenditori in prima persona, a rilevare, le criticità e le potenzialità del polo infrastrutturale calabrese. “La creazione del nuovo polo logistico intermodale rappresenterà solo lo strumento con cui promuovere Gioia Tauro e il suo Porto, al fine di recuperare la competitività fino a ora persa”. A parlare è il capitano Letterio Bagala, amministratore unico della Universal Services, tra le più importanti imprese dell’area portuale. Il Capitano Bagalà, fa il punto sulle opportunità di sviluppo della sua società  e sulla crisi che sta attanagliando l’importante  e grande scalo gioiese. “E’ fondamentale – afferma Bagalà da noi intervistato -che si passi rapidamente ai fatti, non si perda più un minuto nell’attuazione dei progetti. Il polo logistico da solo non sarà sufficiente”.

Cosa occorre secondo il suo punto di vista?

“Sarà necessaria una grossa attività di marketing territoriale per attrarre investitori e aziende reali nell’area portuale. Solo in quest’ottica il nuovo polo logistico  diventerà tale,scongiurando il rischio di immobilizzare milioni di euro senza un effettivo ritorno”.

Lei ha visto nascere il Porto lavorandoci già alla fine degli anni Settanta.Come sono cambiati, in tale contesto. Gli assetti imprenditoriali e logistici?

“Negli Settanta e Ottanta vi erano finalità diverse su quest’area. Osservando invece quello che è successo da 1995 in poi, anno dell’avvio del Porto, posso dire che lo sviluppo dell’imprenditoria locale ha avuto un impulso solo nel periodo che va dal 1999 al 2003, quando si sono creati i “giochi” delle attività portuali ovvero, i servizi portuali e terminalistici per i due principali operatori logistici, Mct e Blg, attività di spedizioni e trasporti. Da quella data in poi non si sono avuti esempi di nuova imprenditoria, ma si sono consolidate solo aziende sorte intorno al Porto”.

Per questo  si spiega la crisi?

“Le cause sono da ricercare nella tipicità del terminal di Gioia Tauro, terminal di transhipment ma anche nell’assenza di un polo logistico intermodale. Le criticità sono pertanto correlate al rischio di diventare operatori legati a due o tre clienti importanti, quindi strettamente dipendenti al loro andamento economico. Quindi, le prospettive importanti, dal polo logistico, potranno nascere solo se nuovi operatori verranno ad insediarsi nella nostra area, in caso contrario, per consolidare le nostra azienda, dovremmo concentrarci, asportando la  nostra attività e il nostro know how del Nord Africa”.

Perchè un’impresa come la Universal Service, sceglie Gioia Tauro come centro logistico?

Perchè è al centro del Mediterraneo, ci sono ampi spazi a ridosso del Porto da sfruttare e potenziare. Tra poco si aprirà il libero scambio tra tutti i paesi  bagnati da questo mare, con l’abbattimento delle frontiere e, in questo caso, Gioia Tauro potrà rappresentare una imperdibile opportunità di sviluppo.